Il dato dell'inflazione USA di aprile ha mostrato una flessione dal 9,5% a 8,3%, ma gli analisti si attendevano un +8,1% e la reazione dei mercati è stata nuovamente negativa: l'indice SP500 ha perso l'1,65% facendo segnare un nuovo minimo dell'anno e titoli tecnologici sono stati particolarmente penalizzati.
Spicca il -5,18% della Apple, mentre la flessione dell',8,25% di Tesla o del 5,48% di NVIDIA erano movimenti già sperimentati nei giorni scorsi. Prosegue la discesa di Facebook che perde il 4,5% a 188,74 dollari mentre Amazon e Microsoft perdono il 3,2% circa.
I titoli bancari sono scesi meno: JPMorgan ha perso lo 0,63% dopo il -2,41% del giorno prima, Bank of America lo 0,48% e Wells Fargo l'1,18%. Il rendimento del Treasury decennale scende questa mattina a 2,85% dal massimo a 3,10% di inizio settimana.
In rialzo invece i titoli petroliferi grazie al recupero del WTI che oggi tratta a 103 dollari al barile: Chevron chiude a + 1,48% ed Exxon Mobil a +2,08%.
Sul mercato dei cambi il dollaro perde terreno contro lo Yen a 129,10, ma si rafforza sensibilmente contro l'Euro che scende a 1,0465 e si avvicina ai minimi degli ultimi anni.
I mercati europei sembrano tenere meglio e l'indice Stoxx50 ha chiuso ieri a +0,79% e rimane sopra ai minimi dell'anno che sono stati invece violati dagli indici americani.
Sul mercato dei cambi l'Euro è poco mosso a 1,0550 e lo yen a 130,10 mentre è da notare il rialzo dei mercati obbligazionari, con il rendimento del Treasury decennale che questa mattina apre a 2,96%.
I mercati asiatici hanno chiuso a loro volta con ampi ribassi: Tokyo dell'1,65%, Hong Kong del 2,21% mentre Seul perde l'1,63%. Lo Stoxx50 europeo apre in ribasso del 2,5% e anche i futures americani estendono il ribasso con l'SP500 vicino a quota 3900.
L'attenzione degli investitori oggi è puntata sul dato americano dei prezzi alla produzione di aprile e delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.