15/11/2019

Indici USA su nuovi massimi

Wall Street ha chiuso ieri praticamente invariata, con l’indice SP500 che ha guadagnato lo 0,08% facendo segnare un nuovo record a 3096,63 punti (grafico a destra), ma con il Nasdaq in leggero ribasso, appesantito dal -7,3% della Cisco dopo una trimestrale inferiore alle attese.  Scende anche la Apple dello 0,69% a 262,64 dollari mentre Amazon chiude invariata a 1754 dollari.  Scende leggermente anche la Walmart dopo un rally in apertura a seguito di un’ottima trimestrale.

Dopo la chiusura del mercato è però arrivato l’ennesimo aiuto del capo economista della Casa Bianca Larry Kudlow a rafforzare le aspettative del raggiungimento di un accordo commerciale con la Cina in tempi brevi: il future sull’indice guadagna lo 0,30% segnalando un’apertura a 3100 punti he è un obiettivo tecnico di medio termine dove il mercato potrebbe invertire rotta.

I mercati asiatici hanno reagito positivamente alla notizia con rialzi intorno allo 0,7% per Tokyo e Taiwan e dell’1,0% per Seul, ma Shanghai perde lo 0,64% finendo sui minimi delle ultime settimane (grafico in basso) e Hong Kong sta chiudendo appena sotto la parità: pesano sul mercato cinesi i dati macro negativi di ieri che confermano il rallentamento della domanda interna.

Nonostante l’euforia dei mercati azionari il dollaro/yen perde terreno aprendo in Europa a 108,50 perdendo mezzo punto da ieri, mentre l’euro è fermo a 1,1020 e la sterlina a 1,2880.

Il rally di Wall Street non ha indebolito invece il mercato obbligazionario e al contrario il TBond tratta a quota 158 dal minimo a 156 di metà settimana, mentre il rendimento del Treasury decennale scende a 1,84%.  Da notare come il recupero dei mercati obbligazionari non sia stato seguito dal mercato italiano: il BTP future è sui minimi degli ultimi tre mesi a 140,60 dopo aver perso ieri un punto sui timori per la tenuta del governo Conte.

Scende sotto quota 57 dollari al barile il petrolio WTI perdendo un dollaro dal massimo di ieri a seguito dell’annuncio dell’aumento delle scorte americane della settimana dell’8 novembre: una correzione dei mercati azionari riporterebbe il greggio sotto quota 56 dollari.

Per la giornata odierna si attende la revisione della stima dell’inflazione nell’area euro di ottobre e nel pomeriggio le vendite al dettaglio USA e la produzione industriale di ottobre: le vendite al dettaglio dovrebbero salire dello 0,2% dopo il -0,3% di settembre, mentre la produzione industriale è attesa a -0,4%.

 

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