Wall Street ha iniziato il mese con un ribasso del 4,41% a 2470 punti (grafico a destra) con l’attenzione degli investitori puntata sull’impatto della pandemia sulla congiuntura globale. I titoli tecnologici hanno guidato il ribasso con la Apple che ha perso il 5,26% a 240 dollari e Microsoft in ribasso del 3,5%. Tiene meglio Amazon a 1907 dollari mentre i chipmakers come AMD perdono il 4%. Tesla scende all’8% a 481 dollari e Boeing del 12,3%.
Il settore in maggiore ribasso è però ancora quello crocieristico con Carnival che perde il 33%, seguito dai titoli del trasporto aereo, con UAL in ribasso del 18% e Delta del 16%.
I mercati asiatici hanno chiuso contrastati, con Tokyo che perde l’1,37%, ma Seul sale del 2,34% e Shanghai dell’1,58%. +0,53% per Hong Kong. I futures americani segnalano un’apertura in rialzo dell’1,7%, mentre i mercati europei aprono in rialzo di mezzo punto percentuale.
Risale anche il mercato obbligazionario con il rendimento del decennale a 0,60% e il TBond a quota 182, mentre il dollaro è stabile a 107,30 yen e 1,0940 contro l’euro.
In recupero il petrolio WTI di due dollari al barile a 22.40 nonostante il balzo delle scorte americane annunciato ieri pomeriggio: Trump ha annunciato che la Russia e l’Arabia Saudita raggiungeranno un accordo per ridurre la produzione nei prossimi giorni. Il Presidente americano, che in passato accusava il cartello dell’OPEC di mantenere troppo alti i prezzi del greggio, ora interviene al salvataggio dell’industria petrolifera domestica.
Per la giornata odierna l’attenzione è puntata sulle richieste di sussidi di disoccupazione americani per la scorsa settimana: dopo l’incremento superiore ai 3 milioni della settimana precedente gli analisti si attendono un ulteriore aumento compreso tra il milione e i 3 milioni. Ieri l’ADP ha annunciato una riduzione modesta degli occupati in marzo, ma il dato è basato sulla settimana del 12 marzo quando l’economia USA era ancora funzionante a pieno regime: anche il dato ufficiale atteso per domani si riferisce a tale periodo e quindi è poco significativo.