12/01/2022

Attenzione puntata sull'inflazione USA di dicembre

La testimonianza di Jerome Powell al Senato non ha portato particolari sorprese confermando la fine degli acquisti di titoli in marzo e un numero imprecisato di rialzi dei tassi nel corso dell'anno, oltre a una riduzione dell'attivo della banca centrale entro la fine del 2022, ma evidentemente il tono del mercato rimane positivo nonostante lo spavento di lunedì: il notevole rimbalzo di lunedì pomeriggio è proseguito anche ieri e l'indice SP500 ha chiuso nuovamente sopra quota 4700 guadagnando quasi un punto percentuale  (grafico a destra) mentre il Nasdaq è salito dell'1,41%. Il Dow Jones ha guadagnato mezzo punto percentuale, mentre lo Stoxx50 europeo lo 0,99% (grafico in basso).
Il settore energia è stato il migliore grazie al rally del petrolio WTI oltre gli 81 dollari al barile; Exxon Mobil ha guadagnato il 4,21% a 71,35 dollari e Chevron il 2,29% a 127,97. Tra i principali tecnologici Amazon è stato il migliore con un rialzo del 2,4% seguito da Facebook a +1,92% e Apple a +1,68%.
Positivi anche i titoli bancari con Citigroup a +1,64% e Wells Fargo a +1,28%.
I mercati asiatici hanno seguito il rialzo di Wall Street con Tokyo a +1,79% e Hong Kong a +2,79%.
Sul mercato dei cambi il dollaro si è indebolito permettendo all'Euro di risalire a 1,1370 mentre si è rafforzato il mercato obbligazionario americano, con il rendimento del Treasury decennale in ribasso di tre ticks a 1,75%, mentre il Bund decennale ha perso leggermente terreno con il rendimento a -0,024% nuovo massimo degli ultimi mesi.
L'attenzione degli investitori oggi è puntata sul dato americano dell'inflazione di dicembre, attesa in aumento al 7%, mentre l'indice Core dovrebbe saliree al 5,4%.

 

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