L'intervento del Tesoro americano per garantire tutti i depositi della SVB ha tranquillizzato in parte i mercati azionari, ma non i titoli bancari: ieri a WallStreet l'indice SP500 ha perso lo 0,15% (grafico a destra) mentre il Nasdaq ha guadagnato lo 0,45% grazie al rialzo dei titoli tecnologici: gli investitori scommettono sul fatto che i problemi del settore bancario freneranno la stretta monetaria e che la Fed alzarà i tassi questo mese solo di un quarto di punto. I titoli tecnologici hanno quindi reagito positivamente al crollo del rendimento del Treasury a due anni, che questa mattina tratta a 4,2% dal 5% della scorsa settimana.
Microsoft è stato il titolo migliore tra i giganti del settore con un rialzo del 2,15%, seguito dall'1,87% di Amazon e dall'1,33% di Apple.
E' proseguita invece la discesa dei titoli bancari e tra i maggiori Wells Fargo continua ad essere il più venduto: ieri ha perso un altro 7,13%, mentre Bank of America ha ceduto il 5,81% e JPMorgan l'1,80%.
Le perdite dei titoli bancari europei e italiani in particolare non sono state inferiori.
In ribasso anche i titoli petroliferi con Exxon Mobil a -1,15% e Chevron a -0,60% seguendo la ridiscesa del WTI verso i 73 dollari al barile dai 76 di venerdì.
Anche i mercati asiatici hanno subito le vendite dei titoli bancari e Tokyo ha perso il 2,19%, Seul il 2,56% e Hong Kong il 2,48%, mentre gli indici europei aprono in rialzo dello 0,4% dopo le ampie perdite di ieri e anche i futures sugli indici americani guadagnano mezzo punto percentuale.
Sul mercato dei cambi si riprende un po' il dollaro dopo le perdite di ieri e l'Euro tratta a 1,0700.
I mercati obbligazionari correggono marginalmente dopo il rally di ieri: il Bund perde 10 ticks a 136 e il TBond lo 0,4% a 131 punti.
Anche la giornata odierna promette una buona volatilità: alle 13:30 avremo il dato dell'inflazione USA di febbraio e le previsioni sono per un calo del tasso tendenziale al 6,0% dal 6,4% del mese precedente.