11/05/2016

Degroof Petercam presenta la classifica di sostenibilità delle nazioni.

Lo scorso 10 maggio Degroof Petercam Asset Management ha presentato a Milano la classifica di sostenibilità dei Paesi Ocse ed Emergenti, strumento alla base delle scelte di allocazione del fondo Petercam L Bonds Emerging Markets Sustainable.

Alessandro Fonzi, Country Head per l’Italia, ha introdotto la presentazione di Degroof Petercam, un gruppo nato all’inizio di quest’anno dalla fusione di Petercam Institutional Asset Management e Degroof Fund Management, che offre in Italia una gamma di fondi di ottimo livello, di cui ben nove sono stati evidenziati da CFS  Rating nell’Annuario I 300 Migliori Fondi 2016. Degroof Petercam è stato fra i pionieri europei dell’investimento SRI, come Alessandro Fonzi ha illustrato più approfonditamente al Salone del Risparmio 2016 (clicca qui per rivedere l’intervento alla conferenza CFS), e attualmente punta su questo settore con cinque strategie sostenibili:

Nel contesto globale odierno esistono numerosi rischi interconnessi, che il World Economic Forum 2016 identifica come rischi economici, ambientali, geopolitici, sociali e tecnologici. L’investimento SRI di Degroof Petercam si propone di trasformare le sfide di oggi nelle opportunità di domani, come ha illustrato Ophélie Mortier, Coordinatrice degli Investimenti Responsabili. Cogliendo i trend che vedono una crescente domanda di consapevolezza, attivismo e sostenibilità, l’obiettivo è quello di portare l’investimento SRI da una nicchia di interessati al pubblico mainstream degli investitori.

Investire in SRI non significa infatti cercare un compromesso tra etica e guadagno, ma ottimizzare il trade off tra rischio e rendimento: se si escludono gli attori economici più controversi si limita il primo, e allo stesso tempo si incentivano i best in class ad accrescere il secondo, promuovendo la creazione di valore per l’investitore.

Per quanto riguarda le società, questo si sostanzia nel difendere i diritti di base definiti nello United Nations Global Compacts, prendere posizione nei confronti delle attività e dei settori più controversi, impegnarsi nel dialogo con le società stesse e promuovere la piena trasparenza e la responsabilità degli stakeholder. Per quanto riguarda invece gli Stati, ai fini dell’investimento nei rispettivi titoli di debito, sono disponibili più limitati strumenti e ricerche.

Degroof Petercam, quindi, forte di più di otto anni di esperienza nello studio di questo campo, ha sviluppato una propria classifica di sostenibilità, come guida per i fondi Petercam L Bonds Emerging Markets Sustainable e Petercam L Bonds Government Sustainable. Sia per i Paesi sviluppati, sia per i Paesi emergenti, i pilastri di valutazione sono cinque:

1. Trasparenza delle istituzioni e valori democratici, relativo alle libertà e ai diritti dell’individuo e all’aderenza agli accordi internazionali;
2. Tutela dell’ambiente;
3. Popolazione, salute e distribuzione della ricchezza;
4. Istruzione, Ricerca & Sviluppo;
5. Economia.

Oltre a questi viene preso in considerazione anche un indicatore di tendenza, che tiene conto dei progressi attuati da ciascun Paese nel tempo in tema di sostenibilità, in modo da “premiare”, contemporaneamente, i Paesi che sono risultati più virtuosi e anche quelli che hanno compiuto ragguardevoli passi avanti. Lo screening viene svolto in modo rigoroso dall’Advisory Council con la consulenza di esperti esterni indipendenti, e la metodologia viene continuamente rivista, aggiornata e migliorata; i dati utilizzati sono misure oggettive provenienti dalle fonti riconosciute come più affidabili.

A differire fra Paesi sviluppati ed emergenti è il peso dei cinque pilastri e il numero dei relativi indicatori presi in considerazione (oltre 60 per i paesi OCSE e oltre 30 per i paesi emergenti e di frontiera, per tenere conto della maggiore diversità e difficoltà nel reperire le informazioni per il secondo gruppo); inoltre l’indicatore di tendenza ha un peso molto maggiore nel caso degli emergenti (50% contro 9%). Viene quindi stilato il ranking in base al punteggio derivante dalla valutazione ponderata dei fattori.

Modello di sostenibilità Paesi OCSE

Per quanto riguarda i Paesi OCSE, il fondo Petercam L Bonds Government Sustainable può investire solo nei Paesi che occupano la prima metà della classifica. Sul gradino più alto del podio troviamo la Danimarca, seguita da Lussemburgo e Svizzera. La Norvegia, prima un anno fa, è scivolata in quarta posizione appaiata alla Germania (salita di quattro posizioni), mentre la crescita più significativa è stata fatta registrare dall’Estonia, dodicesima, che ha compiuto un salto di ben nove posti, entrando nella prima metà della classifica e, di conseguenza, all’interno dell’universo investibile del fondo. Al di fuori di esso rimangono importanti emittenti di debito governativo come Italia, Francia e Stati Uniti.

L'Italia occupa la 29a posizione della classifica, in una situazione di sostanziale stabilità. Si trova nell’ultimo terzile per tutti i criteri presi in analisi, tranne per quello ambientale; si può sperare di vedere un miglioramento dei dati quando le riforme strutturali saranno pienamente attuate.

Modello di sostenibilità Paesi Emergenti

Per quanto riguarda gli emergenti, vengono innanzitutto posti requisiti minimi sui fattori relativi allo stato della democrazia; i Paesi definiti come “non liberi” da qualificate fonti internazionali (quali Freedom House, l’indice di democrazia pubblicato dall’Economist e i dati dell’Human Rights Watch), a prescindere dalla loro posizione in graduatoria, non vengono presi in considerazione nell’universo di investimento: si tratta di Russia, Cina, Gabon, Giordania, Qatar, Azerbaigian, Kazakistan, Ruanda, Vietnam, Angola, Etiopia, Congo ed Egitto. In seguito, il fondo deve essere allocato per almeno il 40% nel primo quartile del ranking e per non più del 10% nell’ultimo quartile. La classifica vede nelle posizioni più alte i paesi PECO, l’America Latina e l’Asia, mentre fanalino di coda sono i paesi africani. Il podio è occupato da Polonia, Repubblica Ceca e Uruguay. Di particolare interesse il caso dell’Argentina, di recente tornata sul mercato dei capitali dopo l’accordo raggiunto tra il governo e i fondi detentori del debito, a seguito del default del 2001. Nonostante il boom di domanda delle recenti emissioni e il rinnovato interesse da parte delle società di rating, Degroof Petercam AM sottolinea come continuino a preoccupare, in ogni caso, la mancanza di competitività dell’economia, la scarsa trasparenza del processo democratico, la corruzione diffusa e l’instabilità politica di fondo. Non a caso, l’Argentina ha perso in questi ultimi tre anni ben 17 posti nella classifica di sostenibilità.

In entrambi i gruppi, il filtro SRI è in grado di portare un valore aggiunto, specialmente nelle fasi di alta volatilità del mercato; non solo l’esclusione di alcuni Paesi non comporta alcun costo opportunità, ma i rendimenti dei pool ristretti dei Paesi selezionati sono più alti di quelli dei benchmark comparabili. 

Per concludere, Thierry Larose, co-gestore del fondo Petercam L Bonds Emerging Markets Sustainable, ha riassunto i motivi per cui gli investitori possono trovare interessante investire nei mercati emergenti. Fra i fattori cita i trend demografici favorevoli, un miglioramento nel merito di credito, un indebitamento via via più sostenibile e più in generale bilanci in consolidamento; questi si riflettono in una progressiva convergenza del PIL pro capite con quello dei Paesi sviluppati.

I fondamentali di questi Paesi sono tuttora in sviluppo, con un outlook economico in progressivo miglioramento. Allo stesso tempo, le valutazioni sono tali per cui è ancora possibile trovare momenti vantaggiosi per l’acquisto, e nonostante alcuni fondi retail e ETF stiano ritirando capitale dal debito dei mercati emergenti, un’analisi più attenta mostra che, tenendo conto anche dei fondi pensione, assicurazioni, sovereign wealth funds e private banking funds, i flussi di capitale sono in realtà positivi e in crescita continua. Il complesso di questi fattori indica quindi che il debito dei mercati emergenti mantiene motivi di attrazione per gli investitori. Va inoltre tenuto presente che questa categoria rimane anche una importante opportunità di diversificazione, in particolare per quanto riguarda i bond denominati in valuta locale nei mercati di frontiera; al contrario delle maggiori valute, queste mantengono infatti una correlazione reciproca molto vicina allo zero.

In questo contesto, il Petercam L Bonds Emerging Markets Sustainable si pone come uno strumento che, coniugando una selezione basata sui criteri SRI con un processo di investimento che mira a mantenere un beta vicino all’unità nelle fasi di bassa volatilità e aggiustandolo al ribasso quando la volatilità aumenta, punta a sovraperformare sistematicamente indici di riferimento come il JPM GBI-EM Global Diversified e il Barclays EM Local Curruncies Gov 10% Country Capped.

Laura Morelli
l.morelli@cfsrating.it
CFS Rating

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