Analisi

La settimana non si apre positivamente per i mercati azionari nonostante la notizia dell'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS grazie a un significativo intervento statale in termini di copertura delle perdite future.
In effetti i futures sugli indici hanno aperto in rialzo in Asia, ma hanno velocemente girato al ribasso e quelli europei perdono un punto percentuale, più o meno come quelli americani.
Al contrario i mercati obbligazionari sono girati al rialzo dopo un'apertura debole e il TBond ha superato il massimo della scorsa settimana e tratta a 133,40 mentre il rendimento del Treasury decennale scende a 3,35%: i mercati iniziano a credere che la Federal Reserve lascerà fermi i tassi ala riunione di mercoledì, o al massimo li alzerà solo di un quarto di punto.
Sono crollati i rendimenti dei titoli di Stato a due anni e anche quelli dei BTP sono scesi al 2,9%, quindi sotto ai tassi a breve.
Evidentemente li investitori temono che con l'intervento di salvataggio di Credit Suisse e delle banche regionali americane i problemi non siano stati ancora risolti e nell'incertezza prevale l'avversione al rischio.
Anche i mercati asiatici hanno aperto la settimana in ribasso, con Tokyo che ha perso l'1,42 e Hong Kong il 2,6%.
Venerdì l'indice SP500 aveva chiuso in ribasso di oltre un punto percentuale (grafico a destra) nonostante la buona tenuta dei titoli tecnologici e sembra voler ritestare i minimi della scorsa settimana.
Sul mercato dei cambi si rafforza lo Yen a 131,10 dollari mentre l'Euro è poco mosso a 1,0660.
In forte ribasso il petrolio WTI che scende sotto ai 65 dollari al barile mentre il Brent tratta a 71 dollari.
Dal fronte macro oggi non sono attesi dati, ma nel pomeriggio avremo un intervento di Cristinne Lagarde.