Wall Street chiude la giornata in rialzo dell’1,54% (grafico a destra) recuperando interamente le perdite di venerdì e chiudendo il trimestre con un rally del 20% che rappresenta i rialzo più ampio degli ultimi 20 anni.
Ancora più ampi i guadagni del Nasdaq grazie ai soliti titoli: la Microsoft sale del 2,55% a 203,51 e Amazon del 2,93% a 2758,82 dollari, Facebook guadagna il 2,91% e Tesla il 7% a 1079,81. E’ stato il settore dei microchips ha guidare il mercato, con guadagni del 7% di Xilinx e del 5% della Micron Technology dopo la trimestrale positiva di quest’ultima. I dati negativi provenienti dal fronte sanitario indeboliscono invece il settore del trasporto areo, con la Boeing che perde il 5,75% e i titoli delle compagnie aeree e del settore crociere che perdono il 2%.
I timori che sia necessario chiudere nuovamente l’attività in vari stati americani è stata sottolineata ieri da Jay Powell e dal fatto che i 47 mila nuovi casi siano un record dall’inizio della pandemia, ma gli investitori non sembrano particolarmente preoccupati e ieri hanno guardato al dato positivo della fiducia dei consumatori del Conference Board in crescita a 98,1 punti. I flussi di fine mese hanno poi contribuito al tono positivo del mercato azionario USA.
I mercati asiatici aprono il nuovo trimestre contrastati, con Tokyo che perde lo 0,75% sui dati negativi della produzione industriale, ma Hong Kong sale di mezzo punto percentuale. Invariata Seul, mentre Shanghai guadagna l’1,38% dopo che l’indice Caixin manifatturiero è tornato sopra quota 50.
In leggero ribasso il mercato dei Treasurys con il rendimento del decennale che sale a 0,68% mentre il dollaro è fermo a quota 1,1230 proseguendo nei suoi movimenti laterali. Poco mosso anche il petrolio WTI sotto ai 40 dollari al barile.
Oggi sono attesi i risultati dei survey della Markit sul settore manifatturiero in Europa e negli USA per il mese di giugno e in mattinata anche il dato della disoccupazione tedesca di giugno. Nel pomeriggio avremo poi il dato dell’ADP sugli occupati del settore privato negli Stati Uniti e l’indice ISM manifatturiero.