30/03/2020

Apertura di settimana contrastata per i mercati azionari

Venerdì Wall Sreet ha perso oltre due punti percentuali nel corso dell’ultima mezzora di contrattazioni chiudendo a 251,47 punti in ribasso del 3,37% (grafico a destra) co il Nasdaq che ha perso qualcosa di più essendo i titoli tecnologici a far segnare le perdite maggiori.  Apple e Microsoft perdono oltre il 4% come del resto Facebook, mentre Amazon chiude a 1900 dollari scendendo del 2,83%.

Boeing chiude a -10,2% dopo il recupero dei giorni precedenti, ma sono stati i titoli del settore crocieristico a perdere maggiormente, dal 15% di Royal Caribbean al 23,5% di Norwegian Cruise.  In ampio ribasso anche i titoli del settore energetico dopo la discesa del petrolio WTI sotto ai 21 dollari al barile: titoli come Devon Energy e Apache Corp hanno perso il 15%, ma anche le majors come Exxon Mobil hanno perso quasi il 5%.

Dopo la chiusura del mercato Trump ha firmato il pacchetto di stimoli approvato dal Congresso che prevede spese per 2,2 trilioni di dollari.  In rialzo invece il settore immobiliare con titoli come Avalon Communities che guadagna il 6%.

Positivi i mercati dei titoli di Stato, con il rendimento del Treasury decennale che ha chiuso la settimana a 0,67% e quello del Bund a 0,48%, mentre prosegue la correzione del dollaro, che ha perso circa il 4,4% nel corso della settimana che era quanto guadagnato nella precedente.  L’euro è tornato sopra quota 1,110 ma è il dollaro australiano a rimbalzare maggiormente guadagnando oltre il 10% a 0,6160.

I dati macro della settimana hanno  iniziato a mostrare l’impatto della chiusura dell’attività economica nei vari paesi con le richieste di sussidi di disoccupazione che negli USA sono esplose sopra quota 3 milioni: venerdì avremo il dato dell’occupazione USA di marzo e gli analisti si attendono una contrazione degli occupati di almeno 100 mila unità rispetto a febbraio. 

I mercati azionari asiatici hanno aperto la settimana con Seul invariata, ma Tokyo in ribasso dell'1,57% dopo però il +17% della scorsa settimana, mentre le perdite dei mercati cinesi sono state intorno al punto percentuale.   La banca centrale cinese ha ridotto i tassi da 2,4% a 2,2% con una mossa inaspettata, contribuendo a risollevare i mercati asiatici dopo un'apertura ancora più bassa,  e i futures sugli indici americani sono ora in territorio moderatamente positivo.

Oggi non abbiamo dati macro di primaria importanza e in mattinata l'attenzione sarà puntata sull'inflazione tedesca di marzo, che  precede il dato di domani dei prezzi nell'area euro.

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