Wall Street ha chiuso in rialzo dello 0,15% a 3117,43 punti e sui massimi della giornata dopo aver trattato in ribasso per l’intera sessione (grafico a destra). Anche ieri è stata la Apple a sostenere il mercato con un rialzo dell’1,47% a 265,58 dollari, mentre Microsoft ha chiuso invariata e Amazon ha proseguito nella sua discesa perdendo l’1,15% a 1740,48 dollari.
Ieri sono mancati i soliti dispacci di agenzia sull’andamento del negoziato commerciale tra Stati Uniti e Cina, ma il mercato dà per scontato che non verranno imposti i dazi previsti per il 15 dicembre e che qualche tipo di accordo verrà raggiunto e questa spiega la tranquillità degli investitori nonostante le valutazioni elevate del mercato americano e i segnali piuttosto chiari di rallentamento della congiuntura globale: questa mattina è uscito il dato della produzione industriale tedesca di ottobre che ha mostrato una flessione dell’1,7% sul mese precedente e del 5,3% tendenziale.
L’euro non ha però reagito negativamente e rimane sopra quota 1,110 contro il dollaro.
Positivi anche i mercati asiatici con guadagni intorno al punto percentuale per Hong Kong e Seul e dello 0,2% per Tokyo e anche i mercati europei aprono in leggero rialzo.
Perde terreno il mercato dei Treasurys con il rendimento del decennale a 1,81% mentre il petrolio WTI tratta a 58,4 vicino ai massimi delle ultime settimane grazie alla notizia dell’accordo OPEC per una ulteriore riduzione della produzione di 500 mila barili al giorno per il primo trimestre del 2020: il mercato aveva già scontato tale decisione e inoltre è da vedere se tale vincolo verrà rispettato dai vari paesi produttori.
Per la giornata odierna l’attenzione degli investitori è puntata sul dato delle 14:30 della disoccupazione USA di novembre, che dovrebbe mostrare un aumento degli occupati intorno alle 180 mila unità grazie alla fine dello sciopero della General Motors: dopo il dato dell’ADP di mercoledì non ci sorprenderebbe invece un numero inferiore alle 100 mila unità.