Wall Street ha chiuso venerdì su un nuovo massimo storico a 3093 punti (grafico a destra), ma la settimana si apre negativamente per i mercati azionari a causa del tracollo dei mercati cinesi per l’intensificarsi degli scontri a Hong Kong: l’indice azionario di Shanghai perde l’1,83% (grafico in basso) mentre quello della ex-colonia il 2,78%. In ribasso dell’1,3% Taiwan e dello 0,7% Seul, mentre le perdite dei mercati europei sono interno al mezzo punto percentuale.
I futures sugli indici americani segnalano un’apertura in ribasso dello 0,3%: il mercato azionario è oggi aperto, ma non quello obbligazionario, che rispetta la festività del Veteran Day. I futures sul TBond guadagnano però mezzo punto dalla chiusura di venerdì seguendo la discesa dei mercati azionari.
Poche novità dal fronte del negoziato commerciale tra Stati Uniti e Cina, se non che Trump ha dichiarato sabato che il negoziato si muove più lentamente di quanto vorrebbe, ma che la Cina desidera raggiungere un accordo più che gli Stati Uniti.
Poco mosso il mercato dei cambi, con lo yen fermo a 109 e l’euro sui livelli di venerdì a 1,1020 in attesa del dato di domani dell’indice ZEW della congiuntura tedesca e dell’area euro per il mese di novembre.
Per la giornata odierna sono attesi solo dei dati macro inglesi, dalla crescita del PIL per terzo trimestre alla produzione industriale di settembre, mentre bisognerà attendere mercoledì per il dato dell’inflazione USA di ottobre.