Wall Street ha chiuso ieri su un nuovo massimo a 3085,18 punti (grafico a destra) sull’annunzio da parte del Ministero del Commercio cinese che verranno ridotti i dazi già in vigore via via che procede il negoziato commerciale tra Stati Uniti e Cina. Prima della chiusura del mercato abbiamo assistito a una correzione di una decina di punti dopo che la Casa Bianca ha dichiarato che non è stata presa ancora una decisione in tal senso, ma comunque il mercato dà per scontata la firma di un primo accordo in dicembre.
Sale di un punto percentuale la Apple a 259,43 dollari, ma gli altri tecnologici perdono terreno a causa del tracollo del 27% di Expedia dopo una trimestrale inferiore alle attese: Amazon perde lo 0,42% a 1788 e Facebook lo 0,59%. In leggero rialzo però Microsoft mentre Google guadagna oltre un punto percentuale. Sale del 5% la Disney dopo la chiusura del mercato a seguito di una trimestrale migliore delle attese.
Chiudono negativamente la settimana i mercati asiatici con l’eccezione di Tokyo che guadagna lo 0,26% (grafico in basso), mentre Shanghai perde mezzo punto percentuale e Hong Kong lo 0,7% nonostante la contrazione inferiore alle attese delle esportazioni cinesi in ottobre. In ribasso di meno di mezzo punto anche l’apertura dei mercati europei nonostante i futures sugli indici americani siano poco mossi.
In leggero recupero il mercato dei Treasurys con il TBond a 157 punti dal minimo di ieri a 156, mentre il rendimento del decennale è fermo a 1,90%.
Si rafforza il dollaro a 109,30 contro lo yen, mentre l’euro scende a 1,1040. Corregge il petrolio WTI a 56,50 dollari al barile perdendo un dollaro dal massimo di ieri, ma il dato di mercoledì dell’aumento delle scorte americane limita lo spazio al rialzo del greggio.
Dal fronte macro si segnala il dato appena uscito della bilancia commerciale tedesca di settembre a 21,1 miliardi di euro, migliore del previsto, mentre nel pomeriggio avremo il dato della fiducia dei consumatori USA calcolato dall’Università del Michigan.