10/10/2019

Notizie contrastanti dal negoziato commerciale

Anche oggi sono le notizie provenienti dal negoziato Cina USA a guidare i mercati, o meglio sono le indiscrezioni in assenza di comunicati ufficiali: in nottata il future sull’indice SP500 ha perso un punto percentuale quando è apparsa la notizia sul South China Morning Post che la delegazione cinese sarebbe ripartita questa sera invece che venerdì anticipando quindi la partenza di un giorno, ma le perdite sono state poi recuperate dopo che il New York Times ha scritto che Washington inizierà presto ad accordare il permesso ad alcune aziende americane per la vendita di merci alla cinese Huawei Technologies.

Ieri il mercato azionario americano era risalito sulla notizia che la Cina si è offerta di aumentare sensibilmente le importazioni agricole dagli Stati Uniti.

I mercati sperano che venga raggiunto almeno un accordo parziale che eviti l’aumento dei dazi americani previsto per il 15 ottobre dal 25% al 30% su 250 miliardi di esportazioni cinesi, anche se al momento un accordo appare poco probabile, in quanto la controparte cinese ha di fronte un presidente indebolito dai problemi interni che ha un maggiore interesse a raggiungere un accordo che nei mesi precedenti e quindi difficilmente arretrerà dalle posizioni sui sussidi alle imprese governative e sul trasferimento di know how tecnologico.

Ieri Wall Street ha chiuso in recupero dello 0,9% a 1919,4 punti (grafico a destra) grazie al rimbalzo dei titoli tecnologici scesi maggiormente il giorno prima, con quelli cinesi in prima file: Alibaba ha chiuso a +2%, mentre Apple e Amazon hanno guadagnato circa un punto percentuale. Più ampio il rialzo di Microsoft che chiude a 138,2 dollari con un rallly dell’1,89%.

In rialzo di circa mezzo punto percentuale anche i mercati asiatici

Il mercato obbligazionario ha perso terreno nel corso della giornata senza seguire i movimenti di quello azionario: il mercato è indebolito dal peso dell’offerta di nuovi emissioni, particolarmente pesante questa settimana e il rendimento del decennale è risalito a 1,575% mentre il TBond è ridsceso sotto quota 164.

Si indebolisce il dollaro con l’euro che torna sopra quota 1,100 dopo che Powell ha dichiarato che la Fed riprenderà gli acquisti di TBills, anche se ha specificato che la finalità è fornire liquidità al sistema bancario e non quella di stimolare l’economia.

Il petrolio WTI ha seguito l’indice SP500 nei suoi movimenti e questa mattina tratta a 52,45 recuperando un dollaro dai minimi fatti segnare in Asia: ieri è stato annunciato un aumento delle scorte americane per la scorsa settimana superiore alle attese.

A parte il negoziato commerciale l’attenzione degli investitori è oggi puntata sul dato delle 14:30 dei prezzi al consumo americani di settembre: le previsioni sono per un aumento da 1,7% a 1,8% del tasso tendenziale.

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