I mercati azionari continuano ad essere guidati dalle notizie provenienti dal fronte dei negoziati commerciali tra Cina e Stati Uniti e ieri le notizie non sono state affatto incoraggianti: l’Amministrazione Trump ha aggiunto varie aziende tecnologiche cinesi alla lista nera delle aziende che devono richiedere l’autorizzazione per acquistare tecnologia americana a causa del trattamento delle minoranze musulmane.
La Cina ha risposto limitando la Distribuzione delle partite dell’NBA da parte di Tencent e facendo circolare rumours che la partecipazione al negoziato sarà terminata un giorno in anticipo.
Si allontana quindi la possibilità che venga raggiunto un accordo entro la fine settimana e il mercato azionario ha perso l’1,56% chiudendo a 2893,06 punti (grafico a destra): le prese di beneficio hanno colpito tutti i titoli tecnologici, con Apple che perde l’1,17% a 224,40 dollari e Microsoft in ribasso dell’1,06%. Particolarmente debole Amazon che chiude a 1705,5 dollari con una perdita dell’1,57%.
In ribasso anche le borse asiatiche con Tokyo che perde lo 0,6% e Hong Kong lo 0,66%, ma Shanghai sale dello 0,36% e Seul dell’1,21%. Invariati i mercati europei in apertura di giornata.
Non ha poi aiutato i mercati l’intervento di Powell a Denver dove il Presidente della Federal Reserve ha raffreddato le aspettative di ulteriori ribassi dei tassi nei prossimi mesi affermando che l’eventuale decisione dipenderà dai dati macro. Unica novità è stato l’accenno alla possibilità che la banca centrale acquisti TBills per risolvere i noti problemi di liquidità sul mercato dei Fed Funds, ma questa mossa non deve essere vista come una nuova fase di Quantative Easing per stimolare l’economia.
Il mercato dei Treasurys non ha reagito positivamente e ha perso marginalmente terreno dai massimi della giornata e questa mattina il rendimento del decennale apre a 1,53% mentre il TBond tratta a 164,75.
Poco mosso il mercato dei cambi con l’euro fermo a 1,0970 e lo yen a 107,20, mentre il petrolio WTI segue il mercato azionario scendendo a quota 52,45 dollari al barile.
Per la giornata odierna l’attenzione degli operatori è puntata sull’annuncio delle minute dell’ultima riunione del Fomc della banca centrale americana, in quanto la decisione di ridurre i tassi in settembre non è stata unanime e sarà interessante leggere quali sono state le posizione dei vari membri del comitato.