07/10/2019

Mercati azionari cauti in apertura di settimana

I dati americani di venerdì della disoccupazione di settembre hanno ridato fiducia ai mercati azionari pur non essendo particolarmente positivi soprattutto sul fronte dell’aumento dei salari orari.  Gli investitori hanno guardato soprattutto alla discesa del tasso di disoccupazione al minimo degli ultimi 50 anni a 3,5% come segnale dell’ottima tenuta dell’economia americana e l’indice SP500 ha esteso il rimbalzo di giovedì con un guadagno dell’1,42% a 2940 punti (grafico a destra).

La Apple ha trainato il rialzo chiudendo a +2,8% sulla notizia che la produzione di iPhone sarà aumentata del 10% per soddisfare la domanda superiore alle attese.  Sale dell’1,35% Microsoft a 138,12 dollari e dello 0,88% Amazon a 1739,65 dollari.

Il rialzo di Wall Street non ha però coinvolto i mercati asiatici, che stanno chiudendo in ribasso: Tokyo ha perso lo 0,16% e Shanghai lo 0,92% dopo vari giorni di festività (grafico in baso), mentre hanno chiuso positivamente Australia e Nuova Zelanda.

I mercati europei sono attesi in leggero ribasso e anche il future sull’indice SP500 segnala un’apertura a -0,35%.  La maggiore cautela dei mercati all’inizio della settimana viene legata a un report proveniente dalla Cina secondo il quale il leader della delegazione commerciale e Vice Premier Liu He ha dichiarato che la Cina non cambierà la sua politica industriale e i sussidi governativi, due punti nell’agenda dell’amministrazione Trump al negoziato di questa settimana.

I dati della disoccupazione USA non hanno indebolito il mercato obbligazionario, che evidentemente ha guardato alla flessione della crescita dei salari orari al 2,9% e il rendimento del decennale è sceso all’1,51% mentre il TBond tratta questa mattina a quota 165.

Stabile appena sotto ai 53 dollari al barile il petrolio WTI mentre il Brent tratta a 58,30.

Poco mosso anche il mercato dei cambi con l’euro a 1,0980 e lo yen a 106,90, sui livelli di venerdì scorso.

Oggi non sono previsti dati macro significativi e dovremo attendere mercoledì per le minute dell’ultima riunione della Federal Reserve.

 

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