20/09/2019

Mercati azionari stabili in chiusura di settimana

Wall Street ha chiuso la giornata invariata a 3006 punti (grafico a destra) dopo un’apertura in territorio positivo che ha portato l’indice in prossimità del massimo storico a 3030 punti. Microsoft ha chiuso su un nuovo massimo storico a 141,07 dollari dopo l’annuncio dell’aumento dell’11% del dividendo e un programma di 40 miliardi di dollari di buybacks, Facebook sale dell’1,06% a Amazon dello 0,22% a 1821,5 dollari, ma ha pesato sul mercato il -0,81% di Apple a 220,96 e il -1,7% di Netflix.

Il mercato è stato frenato dalle prese di beneficio una volta uscita la notizia positiva del taglio dei tassi da parte della Federal Reserve: ulteriori tagli da qui a fine anno appaiono ora improbabili mentre gli investitori si attendevano un altro taglio di un quarto di punto.

La banca centrale cinese ha ridotto di cinque basis il tasso di finanziamento a un anno, meno del previsto, ma comunque un segnale di conferma della volontà delle autorità di sostenere la domanda interna.  La borsa di Shanghai chiude a +0,24% e Tokyo a +0,16%.

I mercati azionari continuano ad essere sostenuti dalle aspettative di sostegno da parte delle banche centrali e ora anche da parte delle politiche fiscali, e ci vorranno notizie veramente negative per spingere gli investitori a vendere.

Prosegue il rialzo del mercato obbligazionario americano con il rendimento del Treasury decennale che scende oggi a 1,76% e quello del Bund a -0,51%, mentre quello dei cambi rimane bloccato sui livelli dei giorni scorsi, con l’euro a 1,1060 e lo yen a 107,80.

Il petrolio ha perso marginalmente terreno dal massimo di ieri a 59,40 dollari al barile, ma è probabile che risalga nel corso della giornata essendo piuttosto pericoloso rimanere con posizioni ribassiste prima del weekend visto che può accadere di tutto nel Golfo.

Nel corso delle giornata odierna non avremo dati macro significativi, con l’unica eccezione dell’indice della fiducia dei consumatori dell’area euro atteso nel tardo pomeriggio.

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