17/09/2019

Mercati azionari più cauti in attesa della Fed

I mercati azionari hanno reagito con molta calma al rialzo del 14% del prezzo del greggio a seguito dell’attacco agli impianti di produzione sauditi e l’indice SP500 ha chiuso la giornata con una perdita limitata allo 0,35% a 2997,96 punti (grafico a destra).  Apple ha guadagnato lo 0,53% a 219,9 dollari, ma Microsoft ha perso lo 0,72% a 136,33 dollari e Amazon l’1,71% a 1807,84 dollari.

Il mercato americano si trova a ridosso del massimo storico mentre si accumulano i fattori di rischio e il superamento di tale barriera appare sempre più difficile.  Dall’altro lato il mercato è sostenuto dall’aspettativa di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve e dalla ripresa dei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina.  L'indice di Shanghai si ferma sul massimo di giugno (grafico in basso).

I mercati asiatici hanno chiuso contrastati, con Tokyo in leggero rialzo, ma Shanghai e Hong Kong che perdono oltre un punto e mezzo dopo che la banca centrale ha lasciato invariato il tasso di rifinanziamento a un anno al 3,3%. Gli analisti si attendevano una sua riduzione.

I futures sugli indici europei e americani segnalano un’apertura in leggero ribasso.

Il mercato obbligazionario ha tratto vantaggio dalla maggiore avversione al rischio e ha recuperato marginalmente terreno dopo le ampie perdite della scorsa settimana: il rendimento del Treasury decennale torna a 1,84% e il TBond apre questa mattina a 159 punti.  Ridiscende a -0,48% il rendimento del Bund decennale.

Il mercato dei cambi è a sua volta molto contrastato, in quanto l’euro ieri ha perso mezzo punto tornando a quota 1,10, mentre lo yen è rimasto fermo a 1,08,20 e si è rafforzato il dollaro canadese grazie al rally del petrolio.

Il petrolio Brent apre questa mattina a 68,70 e il WTI a 62,10, un dollaro sotto ai massimi di ieri in attesa di sapere in quanto tempo sarà ripristinata la produzione saudita.  Inizialmente si è parlato di qualche giorno, ma oggi sembra ci vorranno settimane per riportare la produzione e le esportazioni ai livelli precedenti e pertanto è probabile che il prezzo del petrolio rimanga sui livelli attuali se non più alti nei prossimi giorni.

Dal fronte macro oggi ci attendiamo il dato del survey della ZEW sulla congiuntura tedesca e su quella dell’area euro.  Nel pomeriggio avremo il dato della produzione industriale USA di agosto e l’indice dei prezzi degli immobili calcolato dall’NAHB, ma l’attenzione degli investitori è puntata sull’annuncio di domani alle 20:00 da parte della Federal Reserve.

 

 

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