La giornata di ieri è stata contraddistinta dalle prese di beneficio su tutti i mercati azionari, con gli indici europei che hanno perso circa mezzo punto percentuale e Wall Street che ha chiuso con un ribasso dello 0,7% a 2900 punti (grafico in alto a destra): il principale indice americano è da giorni comprese tra quota 2823 e 2945 e deve uscire da questa banda di oscillazione per definire il prossimo trend e il rischio maggiore rimane orientato al ribasso.
Ieri hanno perso terreno tutti i titoli tecnologici con l'eccezione della Apple che ha chiuso invariata a 210,36 dollari. Amazon ha perso lo 0,81% a 1801,38 e Facebook l'1,27%, mentre Netflix ha chiuso a -3,36% sulla notizia che la Apple investirà massicciamente sui contenuti del settore dell'intrattenimento. Perde lo 0,85% anche Microsoft, mentre il titolo migliore tra i principali dell'indice è HomeDepot dopo una trimestrale migliore delle attese.
In leggero ribasso anche i mercati asiatici con Tokyo che ha chiuso a -0,28%, ma le perdite dei mercati cinesi sono state pù modeste e Seul ha chiuso in territorio positivo. Positiva invece l'apertura dei mercati europei e di quello italiano in partticolare nonostante la caduta del governo Conte.
I mercati azionari si confrontano con i venti contrari della guerra commerciale e del rallentamento della congiuntura da un lato e le aspettative di stimoli monetari e fiscalii neii principali paesi. Ieri Trump ha dichiarato che un confronto con la Cina è necessario anche se negativo per l'economia americana e il governo ha approvato la vendita a Taiwan dii 8 miliardi di dollari di armamenti, cosa che non migliorerà il rapporto con la Cina.
Nonostante la correzione dei mercati azionari i rendimenti obbligazionari sonoo saliti leggermente e questa mattina il Treasury decennale apre a 1,59% e il Bund a -0,67%, mentre il TBond perde mezzo punto a 164,5.
Rimane sui massimi dell'anno il dollaro contro l'euro a 1,1090 e guadagna marginalmente contro lo yen a 106,60, con la sterlina in ripresa a 1,2140.
Sui massimi della settimana anche il petrolio WTI a 56,30 dollari al barile in attesa del dato odierno delle scorte americane della scorsa settimana, mentre il Brent tratta quattro dollari sopra tale livello.
Vista l'importanza per i mercati della futura politica monetaria della Federal Reserve le minute della riunione del FOMC di luglio che saranno rilasciate alle 20:00 avranno un impatto notevole: il ribasso dei tassi di un quarto di punto sarà seguito da altri tagli nei prossimi mesi o è stato un aggiustamente sporadico?