18/07/2019

Correggono i mercati azionari guidati da Netflix

Wall Street ha chiuso la giornata con un ribasso dello 0,65% a 2984 punti (grafico a destra) con le vendite accentuate dalla trimestrale della CSX Corp., società attiva nel settore del trasporto ferroviario, i cui risultati deboli hanno spinto gli investitori a riconsiderare il rischio che la guerra commerciale con la Cina abbia un impatto sull’economia interna, soprattutto perché non si vedono progressi nel negoziato.  Il titolo ha perso il 10%, ma ha perso terreno l’intero settore dei trasporti con Union Pacific in ribasso del 6%.

In ribasso anche i titoli tecnologici con Apple che perde lo 0,56% a 203,35 dollari a Amazon lo 0,89% a 1992.  Scende di un punto percentuale Netflix a 362,44 dollari, ma dopo la chiusura il titolo ha perso il 12% dopo l’annuncio della trimestrale: la società ha perso 126 mila abbonati negli Stati Uniti per la prima volta negli ultimi anni e la crescita sui mercati esteri non è stata sufficiente per raggiungere l’obiettivo di crescita di 5,3 milioni di nuovi abbonati, risultati solo 2,7 milioni.  Il fatturato è stato inferiore alle attese e gli utili a 271 milioni di dollari contro i 384 milioni dell’anno scorso, vale a dire 60 centesimi per azione.  La società prevede un recupero nel terzo trimestre con 7 milioni di nuovi abbonati e EPS superiori a un dollaro.

Il future sull’indice SP500 perde un quarto di punto e anche i mercati asiatici hanno chiuso con ampie perdite che vanno dal 2% di Tokyo al punto percentuale di Shanghai.  Più ridotte le perdite di Seul a 0,3% e Hong Kong a 0,6%.  I mercati europei a loro volta aprono in ribasso di circa mezzo punto percentuale con il Dax che perde invece quasi un punto.

La correzione di Wall Street ha spinto nuovamente al rialzo il mercato obbligazionario e il rendimento del Treasury decennale ridiscende a 2,04% mentre il TBond guadagna un punto a 155.  Scende anche il rendimento del Bund decennale a -0,31%.

Si indebolisce il dollaro soprattutto contro lo yen a 107,75, ma anche l’euro recupera marginalmente a 1,1235 dopo che i FMI ha definito la valuta americana sopravvaluta di circa il 10%.

In ribasso anche il petrolio WTI sotto i 57 dollari al barile nonostante la contrazione delle scorte petrolifere americane annunciata ieri pomeriggio: sono salite però le scorte di carburanti e pertanto gli analisti si attendono una minore attività delle raffinerie e minore domanda di greggio nelle prossime settimane.  Il petrolio ha perso due dollari martedì sulle dichiarazioni della Casa Bianca circa un possibile negoziato con l’Iran sul suo programma missilistico, anche se queste sono state negate dalla controparte.  Per il WTI è importante la tenuta del supporto a 56 dollari.

La giornata odierna è povera di dati macro con colo le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione USA attese per le 14:30.

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