La settimana si apre senza particolari spunti per i mercati azionari dopo la chiusura in leggero ribasso di Wall Street di venerdì: l’indice SP500 è finito a 2886,98 punti (grafico a destra), mentre il Nasdaq ha perso quasi mezzo punto indebolito dai produttori di microprocessori come AMD dopo il profit warning della Broadcom e dalla Apple, che ha chiuso a 192,74 dollari con una perdita dello 0,73%. Invariate Microsoft e Amazon, mentre Facebook è salita del 2,17% a 181 dollari.
Poco mossi anche i mercati asiatici con Tokyo invariata a Shanghai che chiude a +0,2%. Migliore Hong Kong a +0,4% grazie al rientro della proposta di legge sull’estradizione dei residenti verso la Cina.
Invariati anche i mercati europei, con Milano in rialzo dello 0,2% grazie ai titoli bancari.
I dati macro americani sono usciti venerdì più forti del previsto, le vendite al dettaglio i particolare, ridimensionando le aspettative di una riduzione dei tassi da parte della Federal Reserve alla riunione di questa settimana: la probabilità di un taglio di un quarto di punto si è dimezzata al 17%. Il mercato dei Treasurys ha perso marginalmente terreno e questa mattina il rendimento del decennale apre a 2,10% mentre quello del Bund rimane sul minimo storico a -0,26%.
In ribasso il petrolio WTI a 52,20 dollari al barile nonostante le tensioni geopolitiche nel Golfo e alle dichiarazioni saudite su un probabile accordo OPEC all’inizio di luglio per un rinnovo dei tagli alla produzione.
I dati macro favorevoli sostengono il dollaro contro tutte le altre valute ed è l’euro particolarmente debole nuovamente vicino a quota 1,1200.
La giornata odierna è povera di dati macro e, a parte l’intervento di Draghi in Portogallo alle 19:00, avremo solo l’indice manifatturiero USA Empire di giugno e l’indice dei prezzi immobiliari della NAHB per gli Stati Uniti, sempre per il mese di giugno.