23/05/2019

Aumenta l'avversione al rischio sui mercati

Wall Street ha chiuso ieri a 2856,27 perdendo lo 0,28% e recuperando le più ampie perdite fatte segnare in apertura di giornata nonostante i segnali di peggioramento della situazione sul fronte dello scontro commerciale tra Stati Uniti e Cina. Sempre più aziende stanno tagliando i rapporti commerciali con Huawei, lo yuan sta perdendo terreno e i mercati azionari cinesi hanno chiuso la giornata con perdite significativa: Shanghai ha perso l’1.36% e Hong Kong l’1,86%.  Più ridotte le perdite di Tokyo a 0,62%, mentre i mercati europei hanno aperto la giornata con perdite intorno al punto percentuale.

Sono stati i titoli più esposti al commercio internazionale e soprattutto con la Cina ad essere penalizzati: Apple ha perso il 2% a 182,72 reagendo alla campagna cinese di boicottare gli iPhone a favore dei cellulari Huawei.  Particolarmente penalizzati i produttori di chips, con Qualcomm che ha perso quasi l’11%.  In controtendenza Amazon a +0.12% e Netflix a +1,54%.

Al momento il mercato americano sembra tenere bene, ma lo scenario tecnico più probabile prevedere la discesa sotto al minimo di maggio a 2800 punti e un primo obiettivo a 2700 (grafico a destra).

Il mercato dei Treasurys trae vantaggio dalla fase di maggiore avversione al rischio e il rendimento del  Treasury decennale si riavvicina al minimo dell’anno aprendo questa mattina a 2,37%, mentre il TBond risale a quota 150.  Stabile il rendimento del Bund decennale a -0,09% e quello del BTP decennale al 2,64% nonostante l’approssimarsi delle elezioni.

Il petrolio WTI è crollato di oltre due dollari al barile ieri dopo l’aumento a soprese della scorte annunciato ieri dalla EIA, ben superiore alle attese: la domanda dalle raffinerie per l’inizio della stagione vacanziera americana tarda a concretizzarsi.

In rafforzamento il dollaro contro l’euro a 1,1145 e contro lo  yen a 110,25, ma è soprattutto la sterlina ad affondare scendendo a 1,2600 – un punto sopra al minimo del 2018 – rispecchiando la fase di particolare incertezza politica in Gran Bretagna.  Le minute della riunione della Federal Reserve di aprile rilasciate ieri hanno mostrato una banca centrale più accomodante, ma senza alcun impatto sul dollaro.

Dal fronte macro dopo due giorni senza dati significativi si attendono oggi i risultati dei survey della Markit sulla congiuntura di maggio, sia nell’eurozona che negli Stati Uniti.  Alle 10:00 avremo anche il survey dell’IFO sulla congiuntura tedesca.

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