16/01/2019

Nessuna reazione dei mercati al voto inglese

Il voto del Parlamento inglese non ha avuto alcun impatto sui mercati finanziari e Wall Street è andata a chiudere sui massimi della giornata con l’indice SP500 in rialzo dell’1,07% a 2610 punti (grafico a destra) e il Nasdaq dell’1,7% grazie al rally dei tecnologici: continua il notevole rialzo di Netflix, che anche ieri ha guadagnato 5% finendo a 354 dollari, un rialzo di 90 dollari da inizio anno.

Notevoli i guadagni della Amazon a 1674,56 dollari e Microsoft a 105,01 dollari, e anche la Apple sta cercando di recuperare terreno a 153 dollari con un rialzo di due punti percentuali.  Le prime trimestrali importanti sono state quelle dei giganti del credito e nonostante tutte abbiano fatto segnare una diminuzione delle entrate gli investitori hanno premiato i titoli e ieri Citigroup a guadagnato il 4,16% finendo a 61,38 dollari e JPMN lo 0,73%: gli investitori evidentemente hanno guardato soprattutto agli EPS in aumento grazie ai buy-back che hanno ridotto il numero di azioni in circolazione.

Il futures americani segnalano un ulteriore miglioramento degli indici in apertura di giornata, dello 0,3%, e i mercati europei a loro volta aprono la giornata in rialzo dello 0,4% circa.  I mercati asiatici nono sono invece riusciti a seguire il rialzo del mercato americano e gli indici cinesi hanno chiuso invariati mentre Tokyo perdeva mezzo punto percentuale: i mercati asiatici guardano soprattutto ai negoziati tra Cina e Stati Uniti e non sono piaciute le dichiarazioni del rappresentante Usa ai negoziati Robert Lighthizer secondo il quale non ci sono progressi sui temi strutturali in discussione.

Il rialzo dei mercati azionari ha indebolito quello dei Treasurys e questa mattina il rendimento del decennale apre la giornata in leggero rialzo a 2,72% mentre il TBond scende vicino ai minimi degli ultimi giorni appena sopra quota 145.  Sale invece il petrolio WTI sopra ai 52 dollari al barile, mentre l’euro perde terreno tornando sotto quota 1,1400: non si tratta di forza del dollaro visto che la valuta americana è ferma contro tutte le altre valute, ma di debolezza della valuta unica spiegabile con le dichiarazioni di Draghi di ieri sulla debolezza dei dati europei degli ultimi mesi.

La giornata odierna è densa di dati macro americani, iniziando alle 14:30 con le vendite al dettagli per il mese di dicembre, attese in rialzo dello  0,1%, e alle 20:00 uscirà il Beige Book della Federal Reserve.

Gli indici americani hanno raggiunto l’obiettivo tecnico dell’atteso rimbalzo ed è ora probabile inizi una fase di correzione prima di un’estensione del rialzo iniziato il 26 dicembre.  I titoli tecnologici in particolare sono saliti molto velocemente e necessitano di una pausa.  Il rimbalzo dei mercati europei è stato molto più modesto. Il mercato italiano rimane appesantito dal settore bancario, che non ha reagito positivamente alla notizia della richiesta della BCE a Montepaschi di portare al 100% la copertura degli NPL in sete anni, richiesta che potrebbe essere estesa all’intero settore, che comunque sta andando in quella direzione.

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