16/11/2018

Azionari positivi, crollato i chip makers

Il mercato azionario americano ha messo a segno un rimbalzo di un punto percentuale grazie al recupero dei titoli tecnologici e l’indice SP500 ha chiuso a 2730,2 vicino ai massimi della giornata (grafico a destra).  Più ampio il rialzo del Nasdaq grazie al +2.47% della Apple che chiude a 191,40 dollari e al +2,2% della Microsoft a 197,28 dollari.  Meno brillante Amazon con un + 1,28% che porta il titolo a 1619,4 dollari.

Dopo la chiusura del mercato è però crollato il settore dei microchips dopo che Nvidia ha previsto vendite deludenti per il trimestre in corso, menzionando l’aumento delle scorte a causa della fine del boom del mining delle criprovalute.  Il titolo perde quasi il 17% trascinando al ribasso anche AMD ed Intel: il future sul Nasdaq ne risente perdendo mezzo punto percentuale.

Tecnicamente però il mercato americano non è messo male ed è da attendersi un tentativo di tornare sopra quota 2800 punti.

I mercati asiatici hanno invece chiuso contrastati, con Tokyo che perde lo 0,57%, ma Shanghai che sale dello 0,4% sulle aspettative di un accordo commerciale tra Cina e Stati Uniti.  Positiva invece l’apertura dei mercati europei e anche il mercato italiano apre con un rialzo di mezzo unto grazie ai titoli bancari, e questo nonostante il rendimento del decennale sia vicino ai massimi della settimana a 3,47%.

In recupero il petrolio WTI sopra ai 57 dollari al barile, mentre rimane elevata la volatilità sul mercato dei cambi per la sterlina, questa mattina a 1,2820 in cerca di un equilibrio dopo lo shock di ieri delle dimissioni di vari  ministri del Governo May dopo che il governo ha approvato un piano di Brexit che in effetti lascia aperto il problema della posizione doganale dell’Irlanda del Nord di fatto staccandola dalla Gran Bretagna e unendola alla Comunità Europea.

Poco mosso invece il mercato dei Treasurys con il rendimento del decennale fermo al 3,11%.  Il dato di ieri delle vendite al dettaglio è stato in linea con le previsioni e ha mostrato un buon rimbalzo dalla flessione di settembre.  Oggi avremo la revisione dell’inflazione dell’area euro di ottobre e il dato della produzione USA di ottobre.

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