13/11/2018

Mercati azionari indeboliti dal crollo della Apple

I timori di un rallentamento delle vendite dei cellulari prodotti dalla Apple hanno fatto perdere il 5% al titolo affondando l’intero settore tecnologico: il Nasdaq ha perso ieri il 2,78% e l’indice SP500 quasi due punti percentuali (grafico a destra).  Amazon ha perso il 4,4% finendo a 1636 dollari, Microsoft scende del 2,46% a 106,87.  Il tracollo della Apple è legato alla riduzione delle previsioni di fatturato di due fornitori esteri che sono state spiegate non gli ordini inferiori del loro principale cliente.  La Apple a 189,5 dollari è comunque ben al di sopra dei livelli di apertura di inizio anno a 170 dollari (grafico in basso).

Perdono due punti percentuali anche i principali titoli bancari seguendo il -7,5% di Goldman Sachs, che si teme si sia cacciata in un guaio molto serio avendo curato il finanziamento di 6,5 miliardi di dollari per il fondo malese 1MDB, faccenda al vaglio della procura dello Stato asiatico per sospetti di corruzione.

Perde poi il 7% anche General Electric a 8 dollari per azione dopo l’intervento del nuovo CEO Larry Culp che non ha affatto tranquillizzato gli investitori: il titolo aveva aperto l’anno a 18 dollari.

Il ribasso di Wall Street ha coinvolto anche Tokyo, che perde il 2%, ma non i mercati cinesi, che guadagnano mezzo punto percentuale sulla notizia di un probabile incontro tra il ministro del Tesoro americano e il vice premier cinese per raggiungere un accordo sul tema degli scontri commerciali.

La tenuta dei mercati cinesi permette ai mercati europei di aprire positivamente e anche il futures sull’SP500 segnala un +0,5% in apertura di giornata.

Prosegue il tracollo del petrolio WTI a 59 dollari al barile dopo i nuovi tweet di Trump sulla necessità di avere prezzi più bassi.  La notizia di una riduzione della produzione araba in dicembre ha sostenuto il mercato solo per poche ore.

Scende leggermente il rendimento del Treasury decennale al 3,16% mentre il dollaro rimane sui massimi dell’anno sia contro lo yen sopra quota 114 che contro l’euro, questa mattina a 1,1230, ormai vicino agli obiettivi che segnalavamo qualche mese fa.

 

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