Il movimento discendente iniziato a fine settembre con un doppio massimo a 2940 punti ha sinora permesso all’indice S&P500 di ritracciare il 61,8% del rialzo iniziato in febbraio dal minimo a 2531 punti rimbalzando a 2688 punti, che è anche il minimo di aprile (grafico in basso).
Lo scenario tecnico per il principale indice americano è ora orientato al ribasso nel medio termine ed è poco probabile che si riproponga il movimento della prima metà dell’anno, che ha visto un’ampia correzione durata due settimane seguita da un triangolo che si è risolto con un nuovo massimo storico.
Lo scenario tecnico primo probabile prevede ora qualche giorno di movimenti laterali e quindi una veloce discesa sotto al minimo di questa settimana a 2688 e quindi un test del minimo dell’anno a 2531 punti.
Seguirà quindi un recupero che idealmente riporterà l’indice intorno a quota 2800, ma che potrebbe anche fermarsi a 2688 punti, e quindi una nuova fase ribassista che violerà il minimo di quest’anno, probabilmente nel corso del secondo semestre del 2019: la tempistica del movimento ribassista è particolarmente difficile da prevedere essendo i ribassi molto più veloci dei rialzi.
L’obiettivo tecnico del movimento ribassista è compreso tra quota 2100 e quota 2278, con un ottimo candidato intorno a 2200 punti che rappresenta il retracement del 38,2% del rialzo di lungo termine terminato a 2940 punti.
Dal punto di vista tecnico ci attendono quindi 12 mesi di fase correttiva del mercato americano e le motivazioni fondamentali le scopriremo in seguito: un rallentamento della congiuntura globale con flessione degli utili o un rialzo dell’inflazione e dei rendimenti obbligazionari?