Prosegue e si accentua la fase di avversione al rischio partita dai mercati valutari la scorsa settimana: la lira turca perde un altro 10% a 7,0 contro il dollaro e quasi il 50% in un mese, coinvolgendo altre valute dei mercati emergenti come il Rand sudafricano.
Salgono il dollaro, lo yen e il franco svizzero, mentre l'euro scende sotto quota 1,1400 controil dollaro a causa dei timori dell'esposizione delle banche europee nei confronti della Turchia: Unicredit venerdì ha perso il 6% e questa mattina scende del 2,4% a 13,45 euro.
Le borse asiatiche perdono oltre un punto percentuale e Tokyo il 2% circa seguendo la discesa del dollaro/yen verso quota 110 ed è negativa anche l'apertura dei mercati azionari europei, con il Dax in discesa dello 0,6%.
La discesa degli asset rischiosi indebolisce le commodities e il petrolio perde marginalmente terreno a 67,4 dollari al barile: il greggio rimane comunque sostenuto daii timori che le tensioni geopolitiche creani problemi di offerta come sottolineato venerdì dall' International Petroleum Agency.
Scendono i rendimenti obbligazionari e quello del decennale americanoo apre questa mattina a 2,86%.
Dopo la perdita dello 0,7% di venerdì ndell'indice SP500 a 2833 (grafico a destra) i futures americani segnalano un'apertura di ribasso dello 0,35% circa.