Il mercato azionario americano ha chiuso la giornata poco mosso e vicino ai massimi storici, ma i mercati asiatici ed europei perdono terreno reagendo negativamente ai movimenti dei mercati dei cambi: solo Shanghai ha chiuso invariata mentre Tokyo ha perso l'1,3% e Hong Kong lo 0,7%. I futures sugli indici americani perdono quasi mezzo punto percentuale.
Ieri era il rublo ha perdere terreno e oggi è la lira turca a perdere il 12% su un report della BCE che segnala i rischi dell'esposizione delle banche europee sul mercato turco: la valuta ha perso un terzo del suo valore da inizio anno. La valuta turca è indebolita anche dal contrasto diplomatico con Washington legato alla detenzione di un pastore USA in Turchia.
L'euro ha reagito negativamente alla crisi valutaria della lira turca e del rublo e l'euro è sceso sotto quota 1,150, livello che non toccava dall'estate scorsa: il dollaro si indebolisce invece contro lo yen scendendo sotto quota 111.
La debolezza dei mercati azionari e il rafforzamento del dollaro sostengono il mercato dei Treasurys e il rendimento del decennale apre questa mattina a 2,90% in attesa del dato delle 14:30 dell'inflazione USA di luglio, che potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione mostrando un aumento dei prezzi oltre al 2,9% di giugno.
L'intensificarsi della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti e il rafforzamento del dollaro con conseguente indebolimento delle valute emergenti giustificano una maggiore avversione al rischio e manca solo una correzione di Wall Street per completare il quadro.