Chiusura positiva per il mercato azionario americano con l’indice SP500 che guadagna lo 0,87% finendo a 2798 punti (grafico a destra). Anche ieri sono stati i titoli tecnologici a guidare il rialzo: Amazon sale del 2,37% a 1796 dollari, nuovo massimo storico (grafico in basso), Facebook del 2,19% e Apple dell’1,72%.
La guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti sembra ormai dimenticata e l’attenzione è puntata sulle trimestrali americane. Ieri sono usciti i dati di Delta Airlines, migliori del previsto, e oggi tocca alle principali banche. Le aspettative di crescita degli utili sono molto elevate per il secondo trimestre del 2018 e il mercato è vicino ai massimi degli ultimi mesi: è quindi lecito chiedersi se lo scenario più favorevole non sia già ampiamente scontato ai prezzi attuali.
Sale anche Tokyo dell’1,85% grazie al rafforzamento del dollaro a 112,70 contro lo yen, mentre i mercati cinesi chiudono la settimana contrastati, con un leggero guadagno di Hong Kong compensato dalle perdite di Shanghai.
Completamente bloccato il mercato obbligazionario americano con il rendimento del decennale fermo da giorni a 2,85%. I dati dell’inflazione USA di giugno hanno mostrato un ulteriore rafforzamento delle pressioni inflazionistiche al 2,87%, ma non in misura significativa e meno del previsto: questo spiega la tenuta del mercato obbligazionario contro ogni previsione di rialzo dei rendimenti.
In leggero recupero il petrolio WTI dopo l’ampia correzione di mercoledì che ha visto il greggio scendere da 74 dollari al minimo di ieri appena sopra quota 69 dollari nonostante il dato sulla notevole riduzione delle scorte americane nella scorsa settimana.
La giornata odierna è caratterizzata, a parte le trimestrali USA, dal dato americano della fiducia dei consumatori calcolato dall’Università del Michigan per il mese di luglio: le attese sono per una leggera flessione dal 98,2 di giugno.
