Wall Street ha chiuso la giornata in rialzo dello 0,35% e l’indice SP500 ha superato il massimo di giugno chiudendo a 2793,84 (grafico a destra). Invariato invece in Nasdaq a causa della leggera flessione di Apple e Facebook e nonostante il rialzo di Amazon a 1743 dollari.
Dopo la chiusura del mercato è però uscita la notizia che la Casa Bianca sta valutando l’imposizione di una tariffa del 10% su 200 miliardi di importazioni dalla Cina. Robert Lighthizer U.S. Trade Representative ha dichiarato che gli Stati Uniti sono aperti a un negoziato con la Cina sul tema, ma che al momento non sono però previsti incontri. I futures sugli indici USA sono quindi scesi di un punto percentuale.
I mercati cinesi hanno reagito con ampi ribassi, dall’1,5% di Hong Kong all’1,85% di Shanghai, ma anche Tokyo ha perso terreno con una perdita dell1,19%.
Salgono marginalmente i mercati obbligazionari e il rendimento del Treasury decennale scende al 2,84% dal 2,86% di ieri, mentre scendono le commodities: il petrolio WTI apre questa mattina a 73,8 dopo aver toccato un minimo a 73,20 dollari sulla notizia dei nuovi dazi.
In rialzo il dollaro contro lo yen a quota 111, mentre l’euro scende a 1,1730 risentendo anche delle dichiarazioni di Draghi di fronte al Parlamento Europeo sul fatto che la politica monetaria della BCE rimarrà molto espansiva anche dopo la fine degli acquisti di titoli obbligazionari.
La giornata di oggi è contraddistinta dal dato delle 14:30 sui prezzi alla produzione USA e dalla decisione sui tassi da parte della banca centrale canadese, ma è il tema della guerra commerciale in atto a guidare i mercati in questa fase ed è probabile che la fase di rialzo delle ultime settimane sia ora seguita da una maggiore avversione al rischio.
Venerdì inizia la stagione delle trimestrali americane con i risultati delle principali banche, da Citigroup a Wells Fargo.