09/07/2018

Apertura di settimana positiva per i mercati azionari

Apertura di settimana positiva per i mercati azionari con gli indici asiatici in forte rialzo: Tokyo chiude a +1,2%, Hong Kong a +1,69% e Shanghai a +2,38% dopo l’entrata in vigore delle tariffe sia cinesi che statunitensi venerdì scorso.  Dopo giorni di ribassi quindi i mercati rimbalzano sulla notizia.

Positiva anche l’apertura dei mercati europei anche se non eccezionale, mentre venerdì Wall Street ha guadagnato lo 0,85% finendo a 2759,82: l’indice SP500 rimane comunque all’interno della trading range delle ultime settimane e non mostra un trend preciso.

Il mercato azionario americano ha reagito positivamente al dato di venerdì della disoccupazione di giugno, che ha mostrato un mercato del lavoro in gradi di creare 200 mila posti di lavoro al mese.  L’unico aspetto negativo del report di venerdì è l’assenza di segni di accelerazione della crescita dei salari medi orari, che rimane ferma a +2,7% nonostante il continuo miglioramento del mercato.  Poco significativo invece l’aumento del tasso di disoccupazione al 4,0% spiegato con l’aumento della partecipazione alla forza lavoro.

Positiva anche la reazione del mercato dei Treasurys, con i rendimenti dei  decennali al 2,84% sui minimi delle ultime settimane, mentre il dollaro ha perso terreno soprattutto contro l’euro, che apre questa mattina a 1,1770.

Piuttosto volatile il prezzo del petrolio WTI, che venerdì era sceso  sino a 72 dollari al barile e questa mattina torna sopra i 74 dollari: da un  lato il mercato è sostenuto dalla diminuzione delle scorte americane ai minimi degli ultimi anni, ma dall’altro lato rimane il timore che il rallentamento della congiuntura globale riduca la domanda e rimane presente il rischio di un aumento della produzione saudita sotto la pressione di Trump.

La giornata odierna si preannuncia tranquilla per i mercati, in assenza di dati macro e di notizie particolari.  La settimana è povera di dati macro significativi e dovremo attendere giovedì per avere il dato dell’inflazione USA di giugno.  Domani avremo il risultato del survey della ZEW sulla congiuntura tedesca di luglio, ma non è un dato che solitamente muove i mercati.

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