Wall Street ha aperto la giornata di ieri in ribasso di quasi un punto percentuale, ma come nei giorni precedenti ha poi recuperato quasi interamente il terreno perso andando a chiudere a -0,44% per l’indice SP500 a 2762,2 (grafico a destra). Da notare il nuovo massimo storico dell’indice Russell 2000 dei titoli a minore capitalizzazione, un segnale che l’avversione al rischio da parte degli investitori non è poi così accentuata (grafico in basso).
Il mercato ha tenuto piuttosto bene se consideriamo il -1,62% della Apple e il -5% di Tesla, grazie al nuovo massimo di Amazon, che ha chiuso a 1734 dollari guadagnando lo 0,64%.
L’accentuarsi della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti non sembra quindi impensierire più di tanto gli investitori dopo l’impatto notevole sui mercati asiatici di ieri: Tokyo recupera l’1,2%, Hong Kong lo 0,8% e Shanghai solo lo 0,3% nonostante una probabile riduzione della riserva obbligatoria da parte della banca centrale per aumentare la liquidità del sistema bancario.
Aprono positivamente anche i mercati europei, ma l’impressione è che lo spazio al rialzo sia modesto e che sia solo questione di tempo la rottura dei minimi delle ultime settimane, che per il Dax significa la discesa sotto quota 12600.
In leggero rialzo i rendimenti dei decennali americani a 2,91% seguendo il recupero dei mercati azionari, e anche del petrolio WTI che torna sopra quota 65 dollari al barile dopo la giornata negativa di ieri: il mercato del greggio reagisce positivamente alla notizia che l’Iran è contrario a un aumento della produzione dell’OPEC alla riunione di venerdì a Vienna. Non si tratta però di un fattore particolarmente rilevante in quanto sarà l’Arabia Saudita a decidere unilateralmente di quanto aumentare la produzione essendo al di sotto dei limiti previsti dall’accordo. Non bisogna poi dimenticare che già un paio di volte Trump è uscito con dichiarazioni contro le manovre dell’OPEC per sostenere il prezzo del greggio.
Anche la giornata odierna è povera di dati macro: in apertura di giornata sono usciti i dati dei prezzi alla produzione tedeschi di maggio mostrando un aumento del 2,7% sullo stesso mese del 2017 contro il 2,0% di aprile. Nel pomeriggio avremo poi il dato delle vendite di case negli Stati Uniti e delle scorte petrolifere americane della scorsa settimana.