20/06/2018

Nuovo massimo del Russell 2000

Wall Street ha aperto la giornata di ieri in ribasso di quasi un punto percentuale, ma come nei giorni precedenti ha poi recuperato quasi interamente il terreno perso andando a chiudere a -0,44% per l’indice SP500 a 2762,2 (grafico a destra).  Da notare il nuovo massimo storico dell’indice Russell 2000 dei titoli a minore capitalizzazione, un segnale che l’avversione al rischio da parte degli investitori non è poi così accentuata (grafico in basso).

Il mercato ha tenuto piuttosto bene se consideriamo il -1,62% della Apple e il -5% di Tesla, grazie al nuovo massimo di Amazon, che ha chiuso a 1734 dollari guadagnando lo 0,64%.

L’accentuarsi della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti non sembra quindi impensierire più di tanto gli investitori dopo l’impatto notevole sui mercati asiatici di ieri: Tokyo recupera l’1,2%, Hong Kong lo 0,8% e Shanghai solo lo 0,3% nonostante una probabile riduzione della riserva obbligatoria da parte della banca centrale per aumentare la liquidità del sistema bancario.

Aprono positivamente anche i mercati europei, ma l’impressione è che lo spazio al rialzo sia modesto e che sia solo questione di tempo la rottura dei minimi delle ultime settimane, che per il Dax significa la discesa sotto quota 12600.

In leggero rialzo i rendimenti dei decennali americani a 2,91% seguendo il recupero dei mercati azionari, e anche del petrolio WTI che torna sopra quota 65 dollari al barile dopo la giornata negativa di ieri: il mercato del greggio reagisce positivamente alla notizia che l’Iran è contrario a un aumento della produzione dell’OPEC alla riunione di venerdì a Vienna.  Non si tratta però di un fattore particolarmente rilevante in quanto sarà l’Arabia Saudita a decidere unilateralmente di quanto aumentare la produzione essendo al di sotto dei limiti previsti dall’accordo.  Non bisogna poi dimenticare che già un paio di volte Trump è uscito con dichiarazioni contro le manovre dell’OPEC per sostenere il prezzo del greggio.

Anche la giornata odierna è povera di dati macro: in apertura di giornata sono usciti i dati dei prezzi alla produzione tedeschi di maggio mostrando un aumento del 2,7% sullo stesso mese del 2017 contro il 2,0% di aprile.  Nel pomeriggio avremo poi il dato delle vendite di case negli Stati Uniti e delle scorte petrolifere americane della scorsa settimana.

 

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