19/06/2018

Ampio ribasso dei mercati asiatici

Wall Street ha chiuso in leggero ribasso a 2773,87 recuperando quasi tutte le perdite fatte segnare in apertura (grafico a destra), ma è dopo la chiusura che i mercati hanno accelerato al ribasso sulla notizia che Trump ha minacciato dazi del 10% su altri 200 miliardi di esportazioni cinesi dopo che la Cina ha imposto dazi su 50 miliardi di importazioni dagli Stati Uniti.

I futures sugli indici americani sono scesi di oltre un punto percentuale reagendo al tracollo delle borse asiatiche: Tokyo ha chiuso a -1,77%, ma Hong Kong ha perso più del 3% e Shanghai il 3,78%.  Particolarmente puniti i titoli degli esportatori  come la giapponese Honda.

In ribasso di un punto e mezzo anche i mercati europei, mentre reagisce positivamente il mercato dei Treasurys con il rendimento del decennale che scende al 2,86%. Il petrolio WTI torna a 65 dollari al barile dopo che ieri sera era quasi rimbalzato sino a quota 66 dollari in attesa della riunione dell’OPEC che dovrebbe sancire un leggero aumento della produzione di greggio.

La guerra commerciale con la Cina non dovrebbe avere un impatto sulla crescita economica globale, ma arriva in una fase particolare per l’economia cinese, in cui il governo sta cercando di ridurre la leva finanziaria, problemi nel settore immobiliare e aumento del debito, e gli investitori temono soprattutto l’impatto sulle economie asiatiche.

In rialzo il dollaro, ma non contro lo yen, che torna sotto quota 110.  In discesa l’euro a quota 1,1575, oltre mezzo punto sotto ai massimi toccati sui mercati asiatici.

L’attenzione è oggi puntata sui dati americani dei nuovi cantieri abitativi, ma i dati macro passano ampiamente in secondo piano in questa fase di maggiore avversione al rischio: l’impressione è che sia iniziata una fase di correzione di medio termine che dovrebbe coinvolgere tutti i mercati azionari.

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