Chiusura contrastata per Wall Street con l’indice SP500 che guadagna lo 0,08% finendo a 2708,64 (grafico a destra), mentre il DowJones ha perso terreno indebolito dal tracollo della IBM, che ha perso il 7,5% su una trimestrale inferiore alle attese.
In rialzo invece i mercati azionari asiatici, con quelli cinesi che rimbalzano di quasi un punto percentuale dopo varie sedute al ribasso, mentre Tokyo guadagna lo 0,15%.
Immobile il mercato dei cambi con l’euro fermo a 1,2375, mentre si indebolisce il mercato dei Treasurys: sono i rendimenti a breve a proseguire il rialzo e questa mattina quello del titolo a due anni salea 2,43% - nuovo massimo degli ultimi anni – e spinge al rialzo anche quello del decennale al 2,87%. Il decennale rimane ancora sotto ai massimi dell’anno a 2,96%, ma difficilmente non sarà coinvolto dal movimento al rialzo della parte a breve della curva dei rendimenti.
Sorprende la tenuta dell’euro a fronte del rialzo dei rendimenti americani, soprattutto dopo la revisione al ribasso della stima preliminare dell’inflazione nell’area euro di marzo all’1,3% dall’1,4%.
Prosegue poi il rally del petrolio, ieri aiutato dal dato della diminuzione delle scorte americane: il WTI ha raggiunto i 69 dollari al barile, un primo obiettivo tecnico.
La giornata odierna è contraddistinta dall’assenza di dati macro di primaria importanza: in amttinata avremo il dato della bilancia dei pagamenti dell’area euro per il mese di febbraio e nel pomeriggio il dato settimanale delle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti.