Wall Street ha esteso ieri il recupero superando il massimo a 2728 che rappresentava la prima resistenza (grafico a destra): la seconda barriera da superare è situata a 2743 che rappresenta il retracement del 61,8% della discesa dal massimo a 2873. Superato anche questo secondo livello è da attendersi un ritorno del mercato verso i massimi di gennaio, mentre un’inversione in quest’area renderebbe probabile una ridiscesa verso i minimi della scorsa settimana.
Ieri sono stati i soliti nomi a guidare il rialzo: Apple guadagna il 3,36% a 173 dollari e Amazon chiuso su un nuovo massimo storico a 1461 dollari (grafico in basso): questo spiega il rialzo superiore del Nasdaq.
Continua la discesa del dollaro con l’euro stabilmente sopra quota 1,250, dell’oro e del petrolio, questa mattina a 61,60 dollari al barile dopo che mercoledì aveva toccato un minimo appena sopra ai 58 dollari al barile. Le perdite del dollaro contro lo yen sono notevoli, da 113 a inizio anno a 105,80 di questa mattina.
Il rialzo dei mercati azionari prosegue quindi nonostante i mercati obbligazionari continuino a remare contro: il rendimento del decennale americano tratta questa mattina a 2,90% e sta dando l’impressione di voler almeno testare la resistenza a 3,04% se non superarla: i dati macro giustificano questo scenario.
La giornata odierna è povera di dati macro e alle 16:00 avremo solo l’indice della fiducia dei consumatori americani calcolato dall’Università del Michigan.