I mercati asiatici chiudono la giornata invariati seguendo l’esempio di Wall Street, che ha chiuso ieri poco mossa, e nemmeno Tokyo riesce a guadagnare terreno nonostante il rafforzamento del dollaro/yen a quota 111,70. Il dollaro perde però marginalmente terreno contro tutte le altre valute e anche l’euro sembra voglia tornare sopra quota 1,120.
Il petrolio ha trovato supporto intorno a quota 42 dollari al barile, un supporto molto forte (grafico in alto a destra), ed è probabile che tenti ora un rimbalzo sostenendo il settore energetico.
Da notare il rally dell’8% di Oracle di ieri su una trimestrale molto migliore del previsto, senza però alcun impatto sui titoli tecnologici, che hanno chiuso poco mossi.
Fermi anche i mercati obbligazionari, con il rendimento del decennale americano bloccato da giorni a quota 2,15%.
La giornata odierna è contraddistinta dai survey della Markit tra i responsabili degli acquisti per il mese di giungo, sia nell’area euro che negli Stati Uniti. Per l’area euro si attende una flessione degli indici dal livello di maggio sia per il settore manifatturiero che per quello dei servizi, mentre per gli Stati Uniti le previsioni sono per un leggero aumento: per entrambe le aree gli indici rimangono comunque in territorio di robusta espansione.
La fase laterale dei mercati azionari non ha mutato la posizione tecnica orientata ancora al rialzo: l’indice SP500 rimane saldamente sopra ai supporti e non mostra segnali di debolezza (grafico in basso).