I fondi che investono in titoli americani a bassa capitalizzazione sono meno di una trentina e di questi solo un terzo ha ottenuti risultati migliori del benchmark MSCI USA Small Caps negli ultimi tre anni. Il rendimenti del benchmark è stato del 17,12% all’anno in euro, ma solo del 7,75% in dollari: negli ultimi tre anni il dollaro si è infatti apprezzato del 28% contro la valuta unica e pertanto più della metà del rendimento del benchmark in euro è dipeso dai movimenti del cambio.
Una decina di fondi offrono comparti che prevedono la copertura del rischio cambio contro l’euro e questi sono visibile sulla mappa rischio rendimento in quanto il loto rendimenti annuo è stato inferiore al 10% e vicino al 7,75% del benchmark in dollari. Da notare come la volatilità dei rendimenti di questi comparti non sia stata significativamente inferiore a quella dei comparti in dollari, segno che la volatilità del dollaro/euro non si è andata ad aggiungere a quella dell’indice del mercato come invece è accaduto per altre categorie.
Il benchmark di categoria è costituito da oltre 1800 titoli la cui capitalizzazione massima è 11 miliardi di dollari (della Advanced Micro Devices) e la media di 1,7 miliardi: è un indice molto diversificato, con il peso dei primi dieci titoli che non arriva al 3% del totale. I settori finanziari, industriale e tecnologico hanno un peso abbastanza simile nell’indice, intorno al 16%. Molti fondi della categoria seguono come benchmark l’indice Russell 2000.
Da notare come l’indice delle small caps abbia un beta pari a 0,72 calcolato sugli ultimi 60 mesi (grafico a destra), mentre solitamente le small caps hanno un beta superiore all’unità. Una spiegazione può essere la maggiore diversificazione del benchmark, che è costituito da un numero triplo di titoli rispetto a quello delle large caps.
I risultati migliori della categoria negli ultimi tre anni sono stati ottenuti dall’Aberdeen Global Fund North American Smaller Companies, esclusivamente per l’ottimo 2015, seguito dal SISF US Small & Mid-Cap Equity, che investe anche in titoli a media capitalizzazione. Da segnalare anche il JPM US Smaller Companies, con risultati più vicini al benchmark, e il TIF American Smaller Companies.