05/12/2016

Reazione modesta dei mercati al referendum italiano

Dopo il risultato poco sorprendente del referendum italiano l’attenzione è oggi puntata sui titoli bancari, MPS e Unicredit in prima fila.  Il problema è che gli investitori esteri avevano legato la disponibilità a partecipare agli aumenti di capitale a un risultato positivo del referendum, in quanto Renzi viene visto dall’estero come simbolo di volontà del cambiamento del Paese.  Vedremo ora se dopo la reazione negativa di questa mattina il mercato italiano troverà presto supporto per stabilizzarsi: è poco probabile un rally in quanto anche gli altri mercati europei non sembrano avere una grande spinta al rialzo (grafico in alto a destra del DAX), ma non ci aspettiamo grandi perdite, essendo il mercato già sceso in precedenza, e dovrebbero limitarsi al settore bancario.

I mercati europei dovrebbero aprire con perdite intorno al punto percentuale.

Il risultato immediato del referendum è una leggera flessione dell’euro, che apre in  Europa a 1,060 dopo aver toccato un minimo a 1,0550 in Asia.

Corregge leggermente anche il rendimento del decennale americano a 2,39% e il petrolio, con il WTI a 51,10, mezzo punto sotto la chiusura di venerdì.

La reazione dei mercati è quindi modesta e dovrebbe rientrare nel corso della giornata, e solo sul mercato italiano dovrebbe essere più duratura, con lo spread BTP/Bund un po’ più alto.  Il decennale italiano apre la giornata con una perdita di un punto percentuale e il rendimento sale a 2,02%, niente di drammatico quindi.

A parte l’azionario italiano l’attenzione è puntata sulle vendite al dettaglio dell’area euro di ottobre, ma soprattutto l’indice americano dei responsabili degli acquisti del settore dei servizi per il mese di novembre: le previsioni sono per un miglioramento dal 54,8 di ottobre (un valore sopra quota 50 indica espansione del settore).

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