02/12/2016

Attenzione puntata sulla disoccupazione USA

Wall Street ha chiuso piuttosto contrastata, visto che l’indice DJ ha toccato un nuovo massimo storico ed è finito a 19191, mentre il Nasdaq ha perso l’1,59%, indebolito dati titoli biotecnologici (l’indice settoriale ha perso l’1,7%) e dai titoli Internet.

Facebook ha perso il 2,8%, ma sono soprattutto i titoli del settore semiconduttori ha perdere maggiormente terreno, cinque punti percentuali.  L’indice S&P500 sta rispettando il segnale di inversione dato mercoledì con la chiusura sui minimi dopo aver fatto segnare nuovi massimi (grafico in alto a destra).

Prosegue poi il rialzo dei rendimenti americani, con il decennale che apre questa mattina a 2,44%, ma che si è avvicinato all’importante barriera situata a 2,5%, il massimo dell’anno (grafico a sinistra).

I dati macro americani di ieri sono stati positivi, con l’indice ISM dei responsabili degli acquisti  che è salito in novembre a 53,2 da 51,9.  In aumento di 17 mila unità invece le richieste di sussidi di disoccupazione, ma siamo sempre su livelli molto bassi e caratteristici di un mercato del lavoro ben impostato.  Oggi l’attenzione è puntata sul dato della disoccupazione di novembre, e le attese sono per una creazione di 180 mila nuovi posti di lavoro, numero che si confronta con i 161 mila del mese precedente, ma il dato di mercoledì dei nuovi occupati del settore privato calcolato dall’azienda privata ADP (216 mila), induce a sperare in un aumento più vicino a quota 200 mila.  Si tratta comunque di una serie statistica molto volatile e spesso imprevedibile, con i dati dei due mesi precedenti regolarmente rivisti anche ampiamente.

Il dato odierno dovrebbe rafforzare ulteriormente le aspettative di un  rialzo dei tassi americani il 14 dicembre e spingere al rialzo sia il dollaro che i rendimenti Usa a lungo termine.  Per il momento Wall Street ha superato questi due ostacoli contando sull’impatto positivo di una politica fiscale che la nuova amministrazione ha annunciato sarà più espansiva.

Rimangono invece deboli i mercati europei in  attesa del referendum  italiano di domenica: per oggi ci attendiamo mercati cedenti, essendo un evento che dovrebbe aumentare sensibilmente l’avversione al rischio, anche se è probabile che chi voleva ridurre le posizioni l’abbia già fatto.

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