Oggi 25 ottobre Assogestioni ha rilasciato i dati relativi al mese di settembre. L’industria del risparmio gestito ha registrato un nuovo record con un patrimonio gestito a settembre 2016 di 1.913 miliardi di euro (contro quello di agosto pari a 1.909 miliardi di euro). Di questi, oltre il 48% deriva dalle gestioni collettive, ossia dai fondi aperti, per 874 miliardi di euro, e dai fondi chiusi, per 47 miliardi di euro. Il 52% invece proviene invece dalle gestioni di portafoglio, prevalentemente da quelle istituzionali.
Se ci soffermiamo sui fondi aperti, che rappresentano il 45,7% del patrimonio gestito, notiamo come il capitale sia prevalentemente confluito nei fondi obbligazionari (42%). Evidentemente in questo clima generale di incertezze la componente meno rischiosa è quella che attira maggiormente. Anche i flessibili e gli azionari hanno raggiunto una buona fetta di investitori con rispettivamente il 24,3% e il 20,7%. Segnaliamo infine che poco più di un quarto dei fondi sui cui si sono concentrati i risparmi degli investitori sono fondi di diritto italiano.
A livello di gestori, il Gruppo Generali è quello che gestisce oltre il 25% del patrimonio degli investitori (474.694 mil di euro di patrimonio gestito), seguito dal gruppo Intesa San Paolo (19,7%) con Eurizon Capital e Fideuram, e a notevole distanza da Pioneer Investments (7,8%), Poste Italiane (+4,1%) e Anima Holding (3,8%).
Continua anche il trend positivo della raccolta netta, che a settembre è stata di 5.794 mil di euro – in lieve calo rispetto ai 6.204 mil di euro di agosto – di cui 5.213 mil relativi alle gestioni collettive e 581 mil alle gestioni di portafoglio. Da inizio 2016 la raccolta netta è stata di 43.691 mil di euro e se analizziamo i fondi aperti, la cui raccolta si attesta intorno ai 24 miliardi di euro, notiamo come i flessibili e gli obbligazionari abbiamo raccolto più di tutti gli altri, rispettivamente 12.856 e 10.110 mil di euro. Segnaliamo che i fondi azionari hanno perso 1.757 in termini di raccolta netta in tre trimestri.