24/10/2016

Mercati azionari aprono la settimana in rialzo

I mercati asiatici aprono la settimana con rialzi intorno allo 0,4%, con il Nikkei che lentamente si sta avvicinando ai massimi dell’anno (grafico Reuters in alto a destra).  Il dollaro ha toccato i massimi degli ultimi otto mesi sull’aspettative di un rialzo dei tassi in dicembre, mentre i rendimenti del decennale americano sono in leggera ritirata a 1,74% dopo aver toccato un massimo a 1,80% la scorsa settimana.  Stabile il petrolio sopra ai cinquanta dollari al barile.

La settimana è densa di dati macro e trimestrali aziendali.  Sul fronte macro è da segnalare la prima stima della crescita dell’economia americana nel terzo trimestre dell’anno, e le previsioni sono state in questo caso progressivamente ridotte di settimana in settimana scendendo al 2,2% attuale.

Sono poi attesi i survey dei responsabili degli acquisti di vari paesi, iniziando oggi da quello del settore manifatturiero tedesco e nel pomeriggio da quello statunitense.  Le aspettative sono per dati invariati rispetto agli indici di  settembre.

Domani avremo poi la trimestrale di Apple, e la reazione degli investitori al terzo calo consecutivo degli utili sarà un segnale importante del tono del mercato azionario: Apple dovrebbe annunciare utili a 1,66 dollari contro 1,88 dello stesso trimestre dell’anno scorso, con una contrazione del fatturato da 51 a 47 miliardi di dollari.

Giovedì uscirà poi la trimestrale di Google e gli analisti si attendono un aumento del fatturato del 20% da 15 a 18 miliardi di dollari e utili per azione in crescita del 20% a 7,21 a 8,63 dollari.

Sul fronte europeo non ha avuto sinora alcun impatto la notizia che Fitch ha confermato il rating dei bond italiani, abbassando però l’outlook da stabile a negativo.  Lo spread col Bund non mostra segnali di pericolo.

Tecnicamente i mercati azionari rimangono in una fase laterale senza un trend preciso, ma con un rischio maggiore al ribasso che al rialzo.  L’indice SP&500 potrebbe continuare a muoversi lateralmente come ha fatto l’anno scorso, ma graficamente una correzione appare più probabile (grafico in basso).

 

© 2001-2022 CFS Rating Tutti i diritti sono riservati

I dati le informazioni e le elaborazioni sono proprietà di CFS Rating, nessuna garanzia viene data in merito alla loro accuratezza, completezza e correttezza.

I dati e le elaborazioni pubblicate nel presente sito non devono essere considerate un'offerta di vendita, di sottoscrizione e/o di scambio, e non devono essere considerate sollecitazione di qualsiasi genere all'acquisto, sottoscrizione o scambio di strumenti finanziari e in genere all'investimento.