I mercati azionari europei aprono la giornata in leggero ribasso seguendo Wall Street e Tokyo, che ha perso oltre un punto percentuale sul dato dell’inflazione di luglio a -0,5% tendenziale. Senza variazioni significative il mercato dei cambi e il mercato obbligazionario.
I dati americani di ieri, gli ordini di beni di consumo durevoli e le richieste settimanali di sussidi, sono stati migliori del previsto, ma il mercato azionario non è stato in grado di mantenere i guadagni andando a chiudere vicino ai minimi della giornata e confermando il segnale di inversione dei due giorni precedenti. L’indice S&P 500 deve però ancora scendere sotto al primo supporto a 2168 e sopra questo livello il trend di breve rimane orientato al rialzo.
In assenza di dati macro americani l’attenzione è puntata sull’intervento di Janet Yellen alla conferenza dei banchieri centrali di Jackson Hole.
Gli investitori si attendono un chiarimento sulla possibilità di un rialzo dei tassi in settembre o dicembre, ma è probabile che rimangano delusi. Innanzitutto l’intervento della Yellen è sui Monetary Policy Toolkit della banca centrale americana, e potrebbe benissimo limitarsi a trattare questo tema. Inoltre manca un mese alla riunione del Fomc di settembre ed è poco probabile che si sbilanci sul timing di un rialzo dei tassi prima di esaminare i dati macro delle prossime settimane, con il payroll di agosto che sarà venerdì prossimo.
E’ quindi probabile che alcun accenno sui tassi sia al massimo limitato a lasciar aperta la possibilità di un rialzo in settembre, senza però definirlo probabile.
Il rischio maggiore è che dall’intervento di oggi pomeriggio non esca alcun chiarimento e che i mercati vengano lasciati ancora nell’incertezza. Vista la posizione di ipercomprato dei mercati azionari una reazione negativa appare più probabile di una ripresa del trend rialzista.