I mercati azionari aprono la settimana in leggero recupero nonostante la chiusura debole di Wall Street di venerdì e nonostante la ridiscesa del prezzo del petrolio WTI a quota 48 dollari: il greggio ha guadagno il 9% la scorsa settimana e delle prese di beneficio sono abbastanza naturali. Il ministro dell’energia saudita ha dichiarato che i paesi produttori lavoreranno per stabilizzare il prezzo del petrolio alla riunione del mese prossimo in Algeria e il greggio è salito da 39 a 49 dollari in pochi giorni.
Il dollaro ha invertito rotta venerdì dando un buon segnale di inversione e dovrebbe migliorare nel corso della settimana, sostenuto dai rendimenti in rafforzamento: quello del decennale di sta avvicinando alla parte alta della trading range 1,50-1,60%.
La giornata odierna è povera di dati macro, con l’unica eccezione del report di luglio della Chicago Fed National Activity Index. Le aspettative sono per una conferma del miglioramento del mese precedente: la media dei tre mesi precedenti è salita a -0,12% da -0,39% e dovrebbe migliorare ulteriormente in luglio confermando i segnali di accelerazione dell’economia americana nel corso del terzo trimestre dell’anno dopo il primo semestre deludente: il modello della Fed di Atlanta stima la crescita annualizzata del terzo trimestre a +3,6% da +1,2% del secondo trimestre, basandosi sui dati disponibili al 16 di agosto.
L’attenzione è comunque puntata sull’intervento di Janet Yellen venerdì alla riunione dei banchieri centrali di Jackson Hole, che si teme accennerà a un probabile rialzo dei tassi alla riunione di settembre. Evento affatto scontato dal mercato, che assegna una probabilità appena superiore al 10% se guardiamo ai futures di settembre sui Fed Funds.
Wall Street rimane vicina ai massimi e sembra non preoccuparsi per il rischio di un rialzo dei tassi, mentre i mercati europei non riescono a seguirla al rialzo: come si può notare dal grafico dell’indice Stoxx 50 dei principali 50 titoli dell’area Euro rimane sotto i massimi del secondo trimestre anche se alcuni mercati come quello tedesco li hanno superati. Il mercato europeo rimane indebolito dai titoli finanziari (indice Stoxx Banks a sinistra), che sta tracciando una configurazione ribassista. Questo indice è la fotocopia dell’indice del mercato italiano, che è il più debole dell’area.