La settimana si è aperta con una notevole contrazione delle trading range giornaliere dopo i notevoli movimenti della scorsa settimana: l'indice SP500 è rimasto negli ultimi due giorni all'interno di un banda di oscillazione di 100 punti (grafico in basso) e ieri ha chiuso in ribasso dello 0,17%. Gli indici europei hanno guadagnato tra lo 0,86% di Parigi e il 2,88% di Milano.
Dopo la chiusura di Wall Street è però uscito un profit warning da parte di NVIDIA che ha ricordato agli investitori che la situazione non è tornata alla normalità pre-dazi: il produttore di microchip ha dichiarato che è ora richiesta una licenza di esportazione degli H20 verso la Cina e che la società contabilizzerà una perdita di 5,5 miliardi di dollari nel primo trimestre: il titolo perde il 6% in Asia affondando i futures sugli indici americani con il Nasdaq che perde il 2% e l'SP500 l'1,35%.
Gli indici azionari asiatici hanno chiuso a loro volta in ribasso con Tokyo a -1,03% e Hong Kong a 1,71% e quelli europei aprono con perdite intorno al punto percentuale.
I mercati obbligazionari aprono oggi in leggero rialzo rispetto alle chiusure di ieri, con il rendimento del Bund a 2,49% e quello del BTP decennale al 3,69%. Il Treasury decennale apre a 4,30%.
Sul mercato dei cambi l'Euro apre a 1,1390 mentre e il dollaro/Yen scende a 142,20.
L'oro fa segnare un nuovo massimo storico a 3312 dollari l'oncia e l'argento sale a 32,80.
Dal fronte macro oggi si attende la stima finale dell'inflazione di marzo nell'area Euro e dagli USA le vendite al dettaglio e la produzione industriale dello stesso mese. E' poi previsto un intervento di Jerome Powell.
