L’inflazione americana di settembre è scesa meno del previsto al 2,4%, ma il mercato obbligazionario ha chiuso invariato e anche Wall Street ha limitato le perdite con l’indice SP500 che ieri ha chiuso a 5780 punti perdendo lo 0,21% (grafico in basso).
Tra i principali titoli Facebook è stato il peggiore perdendo l’1,13%, mentre NVIDIA ha guadagnato l’1,63% e Amazon lo 0,80%. In ribasso i titoli bancari con Bank of America che ha perso lo 0,55% in attesa delle trimestrali odierne di JPMorgan, Wells Fargo e BNY Mellon.
I mercati asiatici hanno chiuso contrastati con Tokyo che ha guadagnato lo 0,42%, Hong Kong chiusa per festività e Shanghai che ha perso il 2,58%. Gli indici europei aprono la giornata in ribasso dello 0,25% e i futures americani perdono lo 0,30%.
I mercati obbligazionari aprono invariati con il rendimento del Treasury decennale a4,08%, quello del Bund a 2,26% e quello del BTP decennale a 3,55%.
Stabili le commodities: l’oro apre a 2656 dollari l’oncia, l’argento a 31,60 e il petrolio WTI a 74,85 dollari al barile. Sul mercato dei cambi l’Euro è invariato a 1,0940 e il dollaro/yen tratta a 148,80.
L’attenzione dei mercati oggi è puntata sul dato finale dell’inflazione tedesca di settembre, i prezzi alla produzione USA dello stesso mese e l’indice della fiducia dei consumatori calcolato dall’Università del Michigan per ottobre.