03/02/2016

Idee di portafoglio: febbraio 2016

I PORTAFOGLI CONSIGLIATI

CFS RATING propone sette portafogli con diverso grado di rischio.  Il portafoglio investito al 100% in azioni e obbligazioni prevede una quota azionaria del 45% e obbligazionaria del 55%.  Gli altri portafogli riducono l’esposizione mantenendo però stabile il rapporto tra le varie asset class.  Il portafoglio da noi preferito è il portafoglio 6, che nel 2015 ha avuto una performance del 6,83% contro un calo del 2,17% della media dei fondi flessibili (grafico sotto riportato), su cui però grava un costo di gestione intorno al 2%, mentre la performance del nostro portafoglio è calcolata sui benchmark, e quindi senza costi di gestione.

E’ un portafoglio con una volatilità attesa del 4,05% in termini di deviazione standard annualizzata o di -1,92% in termini di VAR mensile al 95% di probabilità (-2,71% al 99% di probabilità). La perdita massima mensile del portafoglio negli ultimi 36 mesi è stata del 2,57% e pertanto in linea con il VAR al 99%.  In gennaio ha perso l’1,49% contro il -2,92% dei fondi Total Return.
- Il portafoglio più rischioso, il portafoglio 1, caratterizzato da una componente monetaria pari a zero, presenta un grado di rischio del 8,09% in termini di deviazione standard annualizzata. La componente azionaria rappresenta il 45% del totale. Il VAR mensile al 99% è pari a 5,43% e la massima perdita è stata del 5,15% negli ultimi 36 mesi.
- Il portafoglio più prudente, il portafoglio 7, offre invece un grado di rischio del 3,24% ed è investito in azioni solo al 18% e il suo VAR mensile al 99% è pari a 2,17%.

All’interno del portafoglio azionario un terzo è investito in Europa, un terzo in America e un terzo in Asia, con un peso predominante del mercato cinese.  Il mercato cinese è quello che ha perso maggiormente tornando sui livelli del 2010 e in una ottica di lungo termine ha più spazio al rialzo dei mercati occidentali, anche se nel breve può perdere ancora un altro 10%.

All’interno della componente obbligazionaria il peso di America ed Europa è quasi uguale, ma nel caso dell’Europa tendiamo ad evitare i titoli a lungo termine, favorendo le obbligazioni a breve, che sono praticamente fondi monetari, e gli obbligazionari Europa diversificati.

Se i mercati azionari perderanno un altro 10% sarà giustificato rivedere la composizione del portafoglio incrementando il peso dei titoli azionari

L’esposizione degli ultimi mesi è esposta nel grafico sotto riportato.

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